
Non tutti sanno di cosa si tratta, quando si parla di poliomielite. O perlomeno non ne hanno piena coscienza e non ne intuiscono la drammaticità. Fino al 1955, invece, purtroppo, nessuno poteva ignorare gli effetti devastanti di questo virus, che costringeva a vivere nel terrore di un’epidemia. Il dato più inquietante, poi, è che questa malattia colpiva principalmente bambini, uccidendoli o rendendoli invalidi. Ecco la storia dell’uomo che, grazie al suo lavoro, ha sconfitto un mostro e ci ha salvato la vita.
IL MOSTRO DELLA POLIOMIELITE – Una malattia virale, altamente contagiosa, solitamente trasmessa per via orale. Un’infezione che colpisce il sistema nervoso, deforma i muscoli e paralizza. Per anni il virus si diffuse in seguito a numerose epidemie, restando un mistero per medici e ricercatori, che non riuscivano a capirne il meccanismo. Tra i malati “famosi”, ad esempio, possiamo ricordare la pittrice Frida Kalho e il presidente degli Stati Uniti Frenklin Delano Roosvelt.
GRAZIE JONAS SALK - Nel 1938 nacque la National Foundation for Infantile Paralysis, che sarebbe diventata la principale risorsa per il finanziamento della ricerca grazie alle numerose donazioni. Proprio a questa fondazione si unì Jonas Salk e, in questo contesto, realizzò il vaccino che, da quel momento, avrebbe salvato generazioni di bambini. Un vaccino che sperimentò su se stesso e sulla propria famiglia, fino al 1955, anno in cui fu dichiarato funzionante e sicuro.
PATRIMONIO DELL’UMANITA’ – Quando gli fu chiesto chi fosse il proprietario del brevetto del suo vaccino, Salk rispose “Beh, la gente, direi. Non c’è nessun brevetto. Lei potrebbe forse brevettare il Sole?”.