QUESTO E QUELLO NON PUOI FARLO - Ci sono alcune cose che a scuola non si possono proprio fare. L’educazione impartita non riguarda solo nozioni didattiche, ma anche il comportamento corretto da tenere, tanto che per la condotta viene assegnato un voto che fa media con gli altri. Ma quanti di voi si sentono un po’ oppressi dai troppi divieti? Ne parliamo oggi elencando tutto ciò che a scuola è vietato.
QUELLA SIGARETTA NON PUÒ ENTRARE - Prima di tutto è vietato fumare. E questo vale sia per voi sia per i professori. Eppure il 3% dei prof delle superiori e l’1% di quelli delle medie fumano all’interno dell’aula in cui fanno lezione e qualche Dirigente scolastico addirittura azzarda una sigaretta in presidenza. Quindi, se è un vostro dovere non accendere una bionda e tanto meno uno spinello a scuola, è un vostro diritto pretendere che gli insegnanti vi rispettino e non vi costringano a respirare il loro fumo.
È VIETATO USARE IL TELEFONO A LEZIONE - Altro divieto piuttosto contestato, ma soprattutto puntualmente disatteso da molti, è quello di tenere il cellulare acceso e usarlo durante le lezioni o, ancor peggio, durante i compiti in classe. Per non parlare, poi, di chi lo usa per copiare all’esame. In questo caso la posta in gioco è troppo alta, non rischiate di dover ripetere l’anno per farvi svolgere esercizi o tema da qualche parente o amico. L’aiutino a casa durante gli esami è troppo pericoloso. Durante l'anno, invece, evitate in genere di copiare (ma vi ricordiamo della sezione Impicci ;) ) e durante le lezioni il cellulare tenetelo nello zaino, spento o con la suoneria bassa: lo userete solo in casi di assoluto bisogno con l'autorizzazione del prof o fuori dalla scuola per avvisare eventualmente i vostri genitori.
PROF, POSSO ANDARE IN BAGNO? - È una richiesta legittima, ma attenzione a farla durante lezioni importanti o compiti in classe. Nel primo caso il professore potrebbe infastidirsi del fatto che non riusciate a trattenere i vostri bisogni proprio in un momento così delicato come la spiegazione dei logaritmi o del vulcanesimo. Quindi cercate di essere opportuni nelle vostre richieste, prediligete il cambio dell’ora per andare in bagno e interrompete le lezioni solo quando l’urgenza non si può procrastinare. Durante i compiti in classe, poi, c’è l’aggravante “copiatura in bagno”. Sarà più difficile trovare un insegnante disposto a farvi uscire nel bel mezzo di uno scritto, ma se la vostra sofferenza sarà credibile, anche i prof più intransigenti vi concederà 10 minuti per recarvi alla toilette.
DIVIETO DI ABITI SUCCINTI - Puntualmente, con l’arrivo della bella stagione, il Preside fa circolare per tutte le classi l’avviso-invito a presentarvi a scuola con un abbigliamento consono al luogo. Niente minigonne vertiginose, al bando scollature troppo generose, fuori legge short hawaiani e vade retro alle infradito da spiaggia. Stesso discorso per il look da esame, dove mostrare la vostra serietà anche attraverso l’abbigliamento è qualcosa che conviene prima di tutto a voi.
NON POSSO BACIARE IL MIO FIDANZATO A SCUOLA - Anche nella vostra scuola è capitato che due fidanzatini siano stati puniti per un focoso bacio schioccato davanti a tutti? Attenzione agli atti osceni, ragazzi! Ok, si scherza. Ma i Presidi possono davvero vietare effusioni tra studenti, anche se in genere non è un bacio innocente dato per saluto a costarvi una nota sul registro. Evitare di rimanere appiccicati minuti e minuti durante la ricreazione, non occupate i bagni per scopi che non siano quelli “tradizionali” e non fatevi beccare durante le lezioni in corridoio a chiacchierare con il vostro amore. Sono regole di buon senso, non divieti.
CHE RITARDO! - Altra nota dolente sono i ritardi. In questo caso divete fare particolarmente attenzione, perché la normativa dice che non potete mancare ad oltre ¼ delle ore di lezione annualmente previste. Quindi accumulare di giorno in giorno dei ritardi potrebbe costarvi l’anno. Se poi l’entrata fuori tempo massimo è dovuto ai tempi dei pullman che non coincidono con quelli della scuola, potete fare presente il problema al Preside, visto che il ritardo non dipende da voi e nell’Istituto sicuramente ci saranno altri studenti nella stessa situazione.
Cristina Montini