
La matematica divide la scuola italiana a metò, tra Nord e Sud. A mostrarlo è il report "Divari scolastici in Italia. Una indagine sulle differenze di apprendimento nei territori e tra le scuole", promosso da Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca che ha nuovamente acceso i riflettori su un problema che va avanti da anni, ma che è sempre attuale: i divari di apprendimento.
Secondo i dati, basati sulle prove Invalsi 2022-23 e Ocse-Pisa 2022, è emerso che gli studenti del Sud hanno, in media, un ritardo nella disciplina di riferimento, che equivale a oltre due anni di scuola rispetto ai loro compagni del Nord-Est, una distanza che si accentua anche tra gli indirizzi scolastici.
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Non solo differenze territoriali
L'indagine ha rivelato che questi divari, già presenti dalla scuola primaria, si amplificano alle superiori, dove gli indirizzi di studio (licei, tecnici, professionali) sembrano accentuare ulteriormente le differenze.
La questione dunque non è solo territoriale, ci sono divari significativi anche "fra le scuole" e "dentro le scuole".Ad esempio, chi frequenta il liceo classico o linguistico, a parità di altre condizioni, ha uno svantaggio in matematica rispetto al liceo scientifico, misurabile in 14 punti Invalsi in meno.
Lo studio ha anche evidenziato che le ragazze fanno più fatica in matematica, ma spiccano in italiano, mentre gli stranieri di prima e seconda generazione soffrono di più in entrambe le materie.
Le cause dei divari: un mix complesso
Il report ha confermato pure la forte relazione tra condizioni di contesto socio-economico e culturale delle Regioni e i relativi risultati di apprendimento.
Come spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli: "L'indagine ci fa capire più a fondo le cause dei divari di apprendimento, non fermandosi alla manifestazione più visibile: i divari fra i territori. Abbiamo, ad esempio, visto quanto contino nella secondaria di II grado le differenze che dipendono dall'indirizzo di studio. Un impatto eccessivo, che va limitato".
Insomma, il contesto familiare e l'ambiente in cui si cresce contribuiscono nei risultati dell’apprendimento. Però, ci sono anche casi di disallineamento, come la Puglia che, pur con un contesto simile alla Campania, ha risultati Invalsi in matematica decisamente più alti.
Questo suggerisce che le differenze all'interno delle scuole e tra le scuole giocano un ruolo cruciale.
Cosa si può fare? L'importanza dell'organizzazione
Questi dati fanno riflettere su cosa servirebbe per migliorare e accorciare le distanze. Un suggerimento emerso dai relatori è quello di puntare su una migliore organizzazione interna che ogni scuola può darsi, sfruttando gli spazi di autonomia.
"La ricerca mostra grandi divari, ma anche che le singole scuole, nella loro autonoma capacità di organizzazione, possono fare la differenza", ha commentato Gianfelice Rocca, presidente di Fondazione Rocca. "Per la scuola italiana, il tema non è aumentare il numero di insegnanti o di risorse, tra i più alti d'Europa, ma incidere sull'organizzazione".
Anche il Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha sottolineato gli sforzi del dicastero per ridurre i divari, annunciando tra questi anche l'estensione dell'Intelligenza Artificiale, già introdotta in 4 regioni, per la personalizzazione della didattica.