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contributi scolastici Gelmini

Questa storia dei contributi scolastici per voi sta diventando insostenibile? Anche per il Ministro Gelmini lo è, visto che in una intervista su “La Repubblica” ha dichiarato: “Sono contraria ai contributi chiesti ai genitori per le spese di funzionamento delle scuole. Oggi i soldi ci sono e chi se li fa dare dalle famiglie lo fa per attaccare il governo”.

Ma i presidi non ci stanno!

CHI CHIEDE I CONTRIBUTI CRITICA IL GOVERNO
- Il Ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ha dichiarato di essere consapevole che “la richiesta da parte dei presidi di contributi ai genitori degli alunni avviene in tutta Italia. Ed è per questo che dico che è una forma per criticarci, per far passare il messaggio che noi affamiamo la scuola per costringere le famiglie a pagare”. E poi precisa che, sebbene ci siano dirigenti scolastici che “sanno amministrare bene, altri no e cercano di incolpare noi per le mancanze”.

I SOLDI CI SONO - Le motivazioni alla base della richiesta dei contributi scolastici da parte delle scuole è la mancanza di fondi, il fatto che le casse dell’istituto sono semivuote, ma la Gelmini è di un’idea diversa: “Oggi i fondi ci sono. I soldi al fondo di funzionamento sono aumentati di 200 milioni di euro perché abbiamo risparmiato sulla voce pulizia. Penso che scaricare sulle famiglie le spese di funzionamento sia un meccanismo che non condivido perché oggi le risorse ci sono e sono sufficienti”.

STUDENTI A 100 EURO CIASCUNO - Ma i presidi controbattono. L’ANP mette in evidenza che “quando il Ministro dice che i fondi per le scuole ci sono e ne indica l’entità, non sarà male ricordare che 774 milioni di euro sono l’equivalente di 100 euro per alunno”. E in un documento congiunto dell’ANDIS e DISAL si legge: “L'ultima grana in ordine di tempo, che rischia di lasciare a secco tutte le casse scolastiche e vanificare i lievi aumenti dei finanziamenti di quest'anno, è rappresentata dal pagamento delle visite fiscali: le scuole sono obbligate a mandarle e a pagarle, per cui i fondi del funzionamento debbono essere usati anche per il servizio sanitario”.

contributi scolastici

NON SI PAGANO - Skuola.net da un paio d'anni si sta battendo affinché studenti e famiglie siano correttamente informati sul tema dei contributi scolastici. Non sappiamo se abbia ragione il Ministro o i Dirigenti Scolastici, tuttavia la normativa parla chiaro, i contributi sono volontari , i rimborsi spese si pagano (pagelle, gite, assicurazioni, ecc.). Alle famiglie quindi la scelta: o saldare solo i rimborsi spessi oppure l'intera cifra richiesta, per aiutare le scuole a mantenere o elevare i servizi offerti.

IL RICATTO NO, NON L'AVEVO CONSIDERATO - Alcuni di voi, chiedendo aiuto a Skuola.net, ci hanno segnalato degli episodi clamorosi: in certe scuole, se non paghi, minacciano di non iscriverti oppure ti rifiutano la domanda! Così, per paura di ritorsioni e/o problemi vari, molti sono costretti a pagare. Ma in realtà la legge è della loro parte: l'unica condizione per essere iscritti è pagare le tasse erariali (21,60 euro). Skuola.net sta aiutando tutti quelli che hanno un problema con i contributi scolastici:

Se anche tu hai un problema nella tua scuola perché non hai pagato i contributi scolastici volontari, invia la tua segnalazione a redazione@skuola.net. Ti daremo una mano!