
E neanche l’intervento del Tar ha ribaltato la sentenza questa volta. Infatti il tribunale amministrativo regionale ha dato ragione agli insegnanti, confermando la non ammissione dello studente alla classe successiva.
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Il Tar conferma la bocciatura per il cinque in condotta
Non è insolito che dopo una bocciatura, gli studenti si rivolgano al Tar per vedere il loro giudizio cambiato legalmente. Nel ricorso in questione, presentato dalla mamma del 15enne, assistita dall’avvocato anconetano Maurizio Discepolo, si chiedeva l’annullamento del verbale con cui il collegio docenti, lo scorso giugno, aveva disposto la non ammissione del quindicenne alla classe successiva.Ma la valutazione finale del Tar ha confermato il giudizio della scuola, e infatti nella nota, pubblicata dal Corriere Adriatico, si legge che: “L’alunno è incorso in violazioni di particolare e oggettiva gravità che hanno comportato più sanzioni disciplinari con allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni per comportamenti che hanno messo in pericolo l’incolumità delle persone, gravi violazioni nell’adempimento dei propri doveri, nel rispetto delle regole che governano la convivenza civile. L’alunno dopo l’irrogazione delle sanzioni disciplinari non ha dato segno di apprezzabili miglioramenti nel percorso di crescita e maturazione personale”.
La nota del Tar continua sottolineando come nel corso dell’anno scolastico sono stati annotati “episodi di bestemmie, scatti d’ira, ritardi ingiustificati, comportamenti arbitrari e mancato rispetto verso i docenti” che avrebbero portato a tre diversi periodi di sospensione. Per tutti questi motivi, il tribunale ha confermato la bocciatura.