
BERLUSCONI - "Io non ho mai detto né pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto invece che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea a rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c'é stato un divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà". Precisa poi "Ho detto soltanto che lo Stato non è più legittimato ad essere Stato se non garantisce ai cittadini i propri diritti. Tutti hanno il diritto di protestare, ma non quello di impedire di andare a scuola a chi non vuole protestare".
RIDIAMOCI SU - Se ci sarà chi vorrà occupare le scuole, il premier è pronto ad azioni di "convincimento" che però non vuole svelare ai giornalisti, durante una conferenza stampa a Pechino. "Se ci sarà chi vorrà occupare a prescindere con opportune azioni di convincimento, e ne ho in mente qualcuna molto spiritosa, bisognerà garantire agli altri che vogliono imparare la possibilità di non essere disturbati da costoro". Alle insistenti domande dei giornalisti su quale tipo di azioni Berlusconi abbia in mente lui risponde "non le dico, altrimenti farei i titoli".
GELMINI CONTRATTACCA - Bugie, bugie, soltanto bugie. Se la piazza protesta la colpa è dell'opposizione che ha avviato una campagna di disinformazione e non certo dei contenuti del decreto 137, quello sul contestato "maestro unico". Una agguerritissima Gelmini insiste su questo tasto, replicando al Senato dopo il dibattito sul provvedimento. E per non offrire il fianco a chi le rimprovera una scarsa propensione al confronto annuncia che già da domani convocherà tutte le associazioni studentesche. A una sola condizione - aggiunge - "che si discuta sui fatti". Intanto continua a difendere il suo male-interpretato provvedimento.
APPELLO AI RAGAZZI - "Ragazzi - esorta - avanzate proposte ma non accontentatevi di restare fermi a un dibattito in difesa dello status quo perché questo Paese ha bisogno di riforme".
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Sul maestro unico ha già rassicurato tanto ieri, assieme al presidente del consiglio: 5.750 classi in più (82.950 alunni) in cinque anni (2.350 classi già dal prossimo anno scolastico); e nessuna didattica "in solitario": al maestro, diventato per volontà di Berlusconi 'prevalente', saranno affiancati un insegnante di inglese e uno di religione.
HASTA L'UNIONE, SIEMPRE - L'Unione degli Studenti ha replicato comunque duramente: "Siamo pronti ad essere ricevuti dal ministro Gelmini, ma questo non basterà a fermare le mobilitazioni. Il movimento si fermerà soltanto quando il Governo ritirerà il decreto 137". E' quanto afferma l'Unione degli studenti ribadendo la propria disponibilità al dialogo ed al confronto sul Decreto 137, ma soprattutto sull'impianto generale delle politiche di questo Governo sulla scuola. "Crediamo che questa apertura - osserva tuttavia in una nota - sia tardiva, in quanto il Forum delle Associazioni Studentesche Maggiormente Rappresentative non viene convocato da diversi mesi e il Ministro continua ad agire per mezzo di decreti senza dibattiti parlamentari né consultazioni con gli studenti". Secondo l'Uds "le consultazioni dovrebbero essere un metodo ordinario di azione politica, e non una risposta alle occupazioni".
Approfondimenti:
- Le dichiarazioni di Berlusconi e Gelmini
- Editoriale Skuola.net 20 ottobre
- Sulla la legge sui tagli di spesa;
- Sul decreto in discussione al Senato;
- Le manifestazioni del 10 ottobre;
- Le manifestazioni del 17 ottobre.