Concetti Chiave
- L'intestino crasso, un organo tubolare e morbido, si estende da destra a sinistra nell'addome, salendo e scendendo.
- È considerato "grande" rispetto all'intestino tenue, ed è presente in tutti gli animali simili all'uomo, variando in dimensioni con specie ed età.
- La sua funzione principale è spostare il cibo non assimilato verso l'eliminazione, con una muscolatura che facilita questo movimento.
- Le cellule dell'intestino crasso producono una sostanza viscida simile al muco per agevolare il passaggio delle feci.
- Durante la dissenteria, l'intestino crasso non riesce a riassorbire l'acqua, richiedendo un aumento dell'assunzione di liquidi.
Intestino crasso – concetti
Con il termine intestino crasso si indica quella parte di corpo, un organo, sempre a forma di tubo come un altro tipo di intestino. Dalle immagini delle ecografie ma anche dai disegni sui libri è ritratto come un tubo non rigido ma morbido, pieno di grinze quindi non liscio, che come una semicirconferenza va da destra e a sinistra nella nostra pancia, salendo e poi scendendo. E’ tutto pressoché uguale, anche se l’uomo lo distingue in parti con nomi diversi. Dato che è maggiore rispetto all’altro organo chiamato sempre intestino, è detto anche “grande”, a differenza del “piccolo”. Ce l’hanno tutti gli esseri animali simili all’uomo. Ovviamente le dimensioni variano con la specie e l’età. Queste parti dell’intestino crasso sono le seguenti. C’è una parte iniziale più grossa che inizia dove finisce il tipo precedente di intestino; poi c’è tutto il tratto di intestino crasso che arriva fino alla fine e che serve anche con la sua muscolatura a fare movimenti per eliminare il cibo non assimilato ma che deve essere eliminato dal nostro corpo.L’ultima parte si differenzia appunto per il tipo di muscoli e perché è più grosso ma più breve. Le parti dette finora vanno da destra a sinistra circondando tutta la pancia. E’ comunque molto lungo. Se ci sono problemi e dolori vuol dire che vi si è accumulato cibo da eliminare e/o aria. Per quanto riguarda il rapporto con gli altri organi del nostro corpo e con la digestione, è la continuazione dell’apparato digerente nonché anche la fine e in questo processo non c’è molto assorbimento ma solo continuazione del movimento del cibo in avanti. Un’altra differenza è che ha una forma meno aggrovigliata, più visibile e più ordinata rispetto all’intestino tenue. Quando ci sentiamo gonfi i problemi sono proprio intestinali. Quindi nell’intestino crasso si formano e camminano le vere feci. Le cellule dell’intestino crasso sono particolari, cioè producono sostanza viscida simile al muco per agevolare i movimenti; vi arrivano parti delle cellule nervose (perciò se la nostra mente prova delle emozioni queste sono “collegate” a movimenti del nostro apparato digerente). Dentro il “tubo” è vuoto, ma le pareti con le cellule sono fatte da più livelli. Inoltre, quando ci si libera di molte feci e si ha la dissenteria, si dice che bisogna bere molta acqua, perché una delle attività di questo organo è proprio riprendersi l’acqua, ma se non funziona la elimina con le feci, quindi bisogna bere.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dell'intestino crasso nel processo digestivo?
- Come si differenzia l'intestino crasso dall'intestino tenue?
- Cosa succede quando si accumula cibo o aria nell'intestino crasso?
- Perché è importante bere acqua in caso di dissenteria?
L'intestino crasso è la continuazione e la fine dell'apparato digerente, dove non avviene molto assorbimento ma piuttosto il movimento del cibo in avanti per l'eliminazione.
L'intestino crasso è meno aggrovigliato, più visibile e ordinato rispetto all'intestino tenue, ed è anche più grosso ma più breve.
Quando si accumula cibo o aria nell'intestino crasso, possono verificarsi problemi e dolori, indicando la necessità di eliminare il cibo non assimilato.
È importante bere acqua in caso di dissenteria perché l'intestino crasso ha la funzione di riprendersi l'acqua; se non funziona correttamente, l'acqua viene eliminata con le feci, quindi è necessario reintegrarla.