
Tanto atteso e tanto sognato, il momento della prima volta - prima o poi - arriva veramente. Può succedere che sia proprio come l’avevi desiderato, o al contrario può capitare che non tutto vada proprio secondo i piani. Così nella mente si affacciano mille dubbi e paure, qualche ansia e tante emozioni contrastanti. Mentre nello stomaco le farfalle svolazzano senza sosta.
Ok, respira: va tutto bene. Avere per la prima volta un’esperienza sessuale è un momento importante nella vita di ognuno di noi, ed è naturale dover elaborare tutto ciò che questo comporta. Per fortuna, siamo qui per aiutarti a fare un po’ di chiarezza e per guidarti in questo mondo per te del tutto nuovo, che è quello della sessualità e dei sentimenti.
Torna infatti “A Luci Accese”, l’iniziativa di Durex per portare l'educazione sessuale direttamente ai più giovani e per fare luce sui dubbi e le domande più comuni tra i ragazzi, che troppe volte rimangono senza risposta.
La prima volta: come, dove, quando, perché?
Dopo aver affrontato l’argomento dell’uso corretto del preservativo e quello dell’importanza di comunicare adeguatamente riguardo al sesso, il terzo imperdibile Talk della stagione si soffermerà su tutto ciò che riguarda la prima volta, e non solo: risponderà anche ai principali dubbi di chi ha avuto i primi approcci online. Che cos’è il sexting e quali sono i suoi rischi? E che differenza c’è con il cybersex?
Per illustrare quello che è il tema per eccellenza dell’educazione sessuale abbiamo coinvolto esperti come Elisabetta Todaro, Psicoterapeuta e Sessuologa clinica dell’Istituto di Sessuologia Clinica, e Rocco Falconeri, Psicoterapeuta. Con il loro aiuto, a partire dall’esperienza di Niko e Noemi, i nostri volti social, abbiamo risposto alle domande frequenti dei ragazzi sul tema della puntata.
Se sei più un tipo o una tipa da highlights, abbiamo preparato per te un estratto dei principali argomenti trattati dai nostri esperti:
- La prima volta, quando è davvero il momento giusto?
- Le ansie e gli imbarazzi della prima volta (e non solo): come gestirli?
- Ansia da prestazione, un incubo da cui è possibile “svegliarsi”
- Anche online c’è una “prima volta”: il cybersex
- Sexting: quali sono i rischi?
- Il consenso, fondamentale sia online che offline
La prima volta, quando è davvero il momento giusto?
“Non è detto che abbiamo il tempo di “capirlo” - spiega la dott.ssa Todaro a Noemi -, per alcune persone la prima esperienza sessuale avviene in un momento inaspettato, semplicemente con la persona giusta nel momento giusto. Non è per tutti così, altri la “pianificano” e si organizzano un pò di più. In generale, il momento giusto è quello in cui sentiamo non solo che il nostro corpo è aperto e disponibile all'esperienza ma anche che la nostra volontà va nella stessa direzione, sentire che siamo stati noi a decidere”.
Eh sì, quando si parla di “prima volta” i condizionamenti sono tanti e si rischia di prendere decisioni affrettate proprio perché ci si dimentica di ascoltare chi più degli altri dovrebbe avere voce in capitolo: se stessi. In pratica, suggerisce Elisabetta Todaro, per capire se è davvero quello che vogliamo, è necessario “essere in contatto con il proprio corpo e la propria volontà, sentire di stare per fare qualcosa che noi stessi, senza pressioni, abbiamo sentito di voler fare”. Perché decidere con consapevolezza “significa anche essere in possesso delle informazioni e delle conoscenze necessarie per proteggerci come per esempio quelle relative all'uso del preservativo o degli anticoncezionali. L’importante è farlo perché ce lo sentiamo e non per delle pressioni esterne, ad esempio perché vediamo che “gli altri” lo hanno già fatto quindi non vuoi essere da meno”.
Le ansie e gli imbarazzi della prima volta (e non solo): come gestirli?
Avere la prima esperienza sessuale comporta la necessità di gestire anche possibili delusioni o situazioni imbarazzanti: non siamo all’interno di un film ma nella realtà e, come per tutte le altre “prime volte”, c’è bisogno di tempo per prendere le misure. Ed è naturale non sentirsi subito a proprio agio: “L’ansia per le situazioni nuove è assolutamente comprensibile - conferma la dott.ssa Todaro - ed il consiglio è solo quello di darsi tempo per capire cosa ci accade mentre siamo in intimità (perché ognuno di noi è diverso), quali sono le sensazioni che proviamo e come poterle affrontare per rendere, con il tempo, il rapporto più consapevole e piacevole“.
Ansia da prestazione, un incubo da cui è possibile “svegliarsi”
Così come quando si affaccia la cosiddetta ansia da prestazione, che può colpire tutti e che si manifesta quando ci si sente insicuri e bloccati dal giudizio degli altri. Come fare i conti con questa fastidiosa sensazione tornando, invece, nel “qui ed ora”? “Intanto c’è da dire che riguardano sia maschi che femmine - afferma la psicoterapeuta - e poi che riguardano quasi sempre l’area del giudizio negativo che diamo su noi stessi: troppo esperta, quindi sembro facile; poco esperto, sembro tonto, speriamo che non abbia visto quel difetto, speriamo che non si sia capito che è la prima volta che metto il preservativo… insomma, ce ne sarebbero a milioni! Quando si attivano questi giudizi dobbiamo ricordare che si sta attivando anche il nostro pensiero, perdendo, di conseguenza, contatto con il corpo e le emozioni. Quello che dobbiamo fare è cercare di “tornare a sentire”, a percepire e vedremo che tutto sarà più piacevole e gestibile”.
Anche online c’è una “prima volta”: il cybersex
Chi l’ha detto che “la prima volta” ha un solo significato? Oggi che i social hanno un ruolo fondamentale nelle relazioni, si può tranquillamente parlare di primi approcci sessuali anche quando sono di natura virtuale. E di questo è particolarmente importante parlare, perché è una cosa in qualche misura “nuova” e porta con sé dinamiche altrettanto nuove, in particolare tra i giovani. Fenomeni che solo adesso riusciamo a comprendere in maniera più profonda nella loro complessità.
Ad esempio, è sempre più comune che da uno dei due partner provenga la richiesta di foto o video di nudo, o di parti intime. Cosa fare in questi casi e quali sono le possibili conseguenze di uno scambio di questo genere? “Bisogna, innanzitutto, distinguere tra sexting e cybersex. Una cosa è fare sexting, ossia condividere e inviare foto, video e materiale erotico-sessuale più o meno esplicito di se stessi, e un’altra cosa è fare cybersex, ossia cercare, gratificare ed appagare la propria vita sessuale utilizzando i dispositivi tecnologici a disposizione” spiega Rocco Falconieri.
E se si sceglie di fare del cybersex, “così come esiste una prima volta reale, esiste anche la prima volta virtuale.” Anche se, come racconta l’esperto, il cybersex “può diventare un modo per evitare di affrontare le proprie paure e insicurezze che potrebbero essere amplificate proprio dall’incontro reale”.
Tuttavia, se fatto con criterio, il sesso online può essere un’esperienza piacevole e “formativa”: “Entro confini di sicurezza e di consapevolezza, rimane una delle pratiche per conoscere, esplorare e gratificare il proprio piacere sessuale e la propria sessualità”.
Discorso ben diverso, come accennato, è quello che riguarda il sexting e i possibili problemi correlati all’invio di immagini esplicite. Rocco Falconieri, rispondendo alle domande di Niko e Noemi, esplicita che tra questi, principalmente, c’è quello di perdere il controllo su di esse, con il conseguente rischio di condivisione e diffusione all’esterno della coppia e di cyberbullismo.Non solo: nei casi più estremi, è possibile “subire o commettere reati come tentativi di estorsione o di diffusione di materiale pornografico minorile (reati per i quali anche i minorenni sono penalmente perseguibili)”.
Quello che inizialmente può essere vissuto come un gioco può diventare quindi un incubo: “In tutti questi casi, la conseguenza può essere l’isolamento sociale con vissuti di vergogna, senso di colpa e inadeguatezza, fino ad arrivare a vere e proprie forme depressive che potrebbero mettere in pericolo la vita della persona”.
Il consenso, fondamentale sia online che offline
Parlando del sexting, il dott. Falconieri introduce un tema fondamentale, quello del consenso: anche se dovrebbe esistere a priori, in chi riceve il materiale privato, il rispetto alla riservatezza e del consenso dell’altra persona,non va mai dato per scontato. E non va dimenticato che anche chi invia il proprio materiale ha un ruolo attivo: “non dobbiamo dimenticare che c’è un passo che precede tutto questo: il senso di responsabilità, di rispetto, di protezione della propria riservatezza e spazio personale da parte di chi invia e condivide il proprio materiale”.
La cosa indispensabile, quindi, quando ci approcciamo al sesso fisico o virtuale, è fare scelte consapevoli, in sintonia con la propria volontà, senza sentirsi sotto pressione o “costretti”. Insomma, è fondamentale saper dire di sì, ma anche saper dire di no. Perché il consenso da parte di entrambi i partner, in ogni fase dell’esperienza, è ciò che realmente rende un rapporto libero e piacevole, prima di ogni altra cosa. La scelta non può avvenire senza l’accordo e il rispetto all’interno della coppia non solo quando uno dei due chiede di condividere foto o video espliciti, ma anche quando esprime il desiderio di scoprire una nuova pratica sessuale.
Tutto questo influisce sul rapporto stesso, perché “il consenso - afferma Falconieri - viaggia anche attraverso il corpo e il modo in cui il piacere si diffonde in esso, attraverso il contatto e la comunicazione tra i corpi, gli scambi di sguardi, i sussurri e così via”. Per questo l’invito dello psicoterapeuta è quello “di essere attenti e in contatto con i segnali che arrivano dal proprio corpo, questo dà la sensibilità per essere attenti e in contatto con il corpo dell’altro. In questo senso il consenso diventa uno strumento di conoscenza reciproca oltre che di definizione dei propri confini: nella ricettività reciproca la relazione sessuale può svilupparsi molto più naturalmente”.
Prima volta: vuoi scoprire ancora di più? Guarda il video completo
Grazie ai consigli dei nostri esperti potrai constatare che il rispetto del consenso e della sicurezza propri e del partner è la regola di base della prima volta - ma anche della seconda e la terza - che questa avvenga offline oppure online. Ma anche che non esiste un concetto di giusto o sbagliato: si tratta di esperienze assolutamente personali da farsi nell’età e nel momento in cui ci si sente pronti. Per approfondire, guarda il Talk per intero: lo troverai qui di seguito.
“A Luci Accese” SexEd Talk: stagione 1
Se i Talk di “A Luce Accese” ti appassionano, abbiamo una buona notizia per te: prossimamente torneremo con un nuovo appuntamento - l’ultimo della stagione - dedicato ai temi della sessualità.
Come ogni serie che si rispetti, man mano che pubblicheremo nuove puntate aggiorneremo la lista di quelle già online: