San Valentino, perché si festeggia il 14 febbraio?

Che tu sia felicemente fidanzato o serenamente single, il 14 febbraio vuol dire solo una cosa: festa degli innamorati. Una ricorrenza che ogni anno induce a trovare il regalo perfetto per la propria metà o, più semplicemente, a trascorrerlo in compagnia degli amici perché, in fondo, l'amore si festeggia comunque.

Ma ti sei mai chiesto da dove proviene questa ricorrenza e perché viene ricordata proprio il 14 febbraio di ogni anno? E poi, chi è San Valentino e perché è proprio lui a rappresentare la festa degli innamorati? Scopriamo tutte le curiosità intorno a questo giorno così romantico.

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San Valentino, perché si festeggia il 14 febbraio?

Innanzitutto dobbiamo partire col dire che il 14 febbraio si ricorda il martirio di Valentino da Terni, un santo e martire cristiano, che viene festeggiato nel giorno in cui, nel 273, venne decapitato da un soldato romano agli ordini dell'imperatore Aureliano.

Il motivo per cui il santo venne poi accostato alla festa degli innamorati non si conosce fino in fondo.

Secondo la leggenda, le ragioni sarebbero da rintracciare nel suo martirio: venne giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra una donna cristiana e un legionario romano pagano. La donna pare fosse malata che e la cerimonia si svolse in fretta. Gli sposi morirono poco dopo il matrimonio, mentre Valentino li benediceva.

Quando nasce la Festa degli innamorati?

La ricorrenza venne istituita nel 496 d.C. da papa Gelasio I con l'intenzione di sostituire le "lupercalia", ovvero una ricorrenza pagana in cui le persone offrivano riti al dio della fertilità Luperco, nel giorno del 15 febbraio. Durante i festeggiamenti le matrone romane si offrivano spontaneamente alle frustate di alcuni giovani nudi, devoti al fauno Luperco. Un'abitudine che si contrapponeva ai principi cristiani.

Per questo motivo il Papa decise di spostare la festa al giorno precedente (14 febbraio), dedicato a San Valentino, trasformandolo nel protettore degli innamorati.