Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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foto di come dire a mamma e papà di essere gay

Ti piace qualcuno del tuo stesso sesso. Te ne sei accorto da un po' e vuoi viverlo apertamente. Insomma, devi fare coming out. È un passo molto importante, ma allo stesso tempo pieno di ostacoli. I motivi possono essere molti, e in parte dipendono dalla società in cui viviamo e in parte dalle persone che fanno parte della tua cerchia più ristretta, come amici e parenti.

Proviamo allora a capire insieme al'equipe educazione sessuale dell'Istituto di sessuologia clinica di Roma quali possono essere questi ostacoli e come fare per confidare a mamma e papà di essere gay.

GLI ALTRI DANNO PER SCONTATO CHE TU SIA ETERO - Per vari aspetti che riguardano la nostra cultura e la nostra storia, si è sempre pensato che l’orientamento eterosessuale (in quanto quello più “diffuso” nella popolazione) fosse quello più “normale” e “spontaneo” e che le altre possibilità, come l'essere omosessuale o bisessuale, indicassero dei problemi. Non è così: un omosessuale o un bisessuale hanno la stessa possibilità di essere “normali” o “con problemi” che hanno gli eterosessuali, perché non è questo a determinarlo.

LE REAZIONI (VERE O IMMAGINATE) CHE POSSONO AVERE I GENITORI - Un genitore può comportarsi in mille modi diversi, con reazioni che vanno dall’accettazione, alla preoccupazione fino agli estremi del rifiuto. Questi diversi comportamenti possono essere dettati da vari fattori, come dall'avere paura che tu venga maltrattato o discriminato se non sei eterosessuale, essere dispiaciuto per le difficoltà che avrai a formarti una famiglia, essere spaventato dal fatto che tu abbia fatto o farai scelte ed esperienze diverse dalla loro, quindi, fuori dal controllo e dalla condivisione. Può anche essere che i tuoi genitori siano eccessivamente influenzati dalle opinioni negative che vengono assegnate agli omosessuali, quindi manifestare rifiuto e disapprovazione.

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MAMMA SONO GAY: ECCO COME DIRLO- Che fare? Prima di tutto può essere una buona strategia quella di parlare prima o tastare il terreno con il genitore o con un familiare adulto - uno zio, una zia - con cui senti di poterti confidare di più, quello con cui parli meglio di solito e che nel passato ti è sembrato fosse più disponibile a supportarti. Potrà “far da ponte” e spianarti un po’ la strada. Un secondo aspetto è quello di non avere fretta di avere dimostrazioni positive: datti il tuo tempo per capire quando hai voglia e sicurezza per parlare e, soprattutto, lascia che il tempo aiuti ad attutire l’impatto sui tuoi genitori di quello che hai rivelato. Questo non perché devi pensare di aver detto qualcosa di sbagliato, ma perché, stai anche dicendo ai tuoi genitori di essere diventato “grande”, di avere desideri, attrazioni e sentimenti verso qualcuno/a che sono solo tuoi: questo spaventa sempre i genitori, a prescindere dall’orientamento sessuale del/la proprio/a figlio/a.

COMING OUT: PARTI DA UN AMICO - Un altro aspetto che può aiutare è quello di cercare il supporto di una persona esterna alla famiglia, per esempio di un amico che consideri un buon confidente, con il/la quale potresti andare a parlare e a sfogarti di quello che ti preoccupa o che ti è rimasto impresso nel parlare in casa del tuo orientamento sessuale.

COMING OUT: PRIMA CON I GENITORI, POI CON IL RESTO DEL MONDO - Ricorda che fare coming out, non solo con la tua famiglia, ma con qualsiasi persona faccia parte della tua sfera di persone, non è un episodio, ma è un processo che è appena iniziato. Come per tutti, quando ti troverai ad innamorarti per le prime volte, a sentirti attratto/a, ad avere i primi scambi intimi con qualcuno/a anche tu scoprirai cose nuove, che nemmeno immaginavi di te e per imparare a conoscerle e a conoscerti ci vorrà del tempo. Pensa che lo stesso tempo occorrerà a chi ti sta vicino (a prescindere dal fatto che questo lo vivrai con un ragazzo o una ragazza), che dovrà abituarsi a pensare che sei diventato/a grande. Prova a immaginare che se stai seguendo quello che senti non devi dubitare di aver fatto qualcosa di male o detto qualcosa che non dovevi dire. Gli altri possono non pensarla così e seppur questo possa dispiacerti, non significa che tu stia sbagliando.

Sono gay, come lo dico a mamma e papà? articolo
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