Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Il poeta greco Archiloco descrive la poesia come un dono sacro degli dei, conciliabile con la vita reale e la guerra, riflettendo l'armonia tra poesia e vita nelle culture antiche.
  • Nell'Ottocento, Baudelaire vede il poeta come un "principe dell'azzurro" isolato dalla società, emblematicamente rappresentato dall'albatro deriso dai marinai.
  • Rimbaud, nel suo "Battello ebbro", presenta il poeta come un esploratore solitario di nuovi mondi, emarginato ma spinto dalla sua curiosità visionaria.
  • Il "Battello ebbro" di Rimbaud anticipa il percorso di fuga e stanchezza del poeta, simboleggiando la sua futura rinuncia alla poesia e alla vita europea.
  • La figura del poeta evolve da detentore di un dono divino a esiliato sociale, come evidenziato dalle opere di Coleridge, Leopardi, Baudelaire e Rimbaud.

Indice

  1. Il ruolo del poeta nella storia
  2. Archiloco: poeta e guerriero
  3. Baudelaire e l'albatro
  4. Rimbaud e il battello ebbro

Il ruolo del poeta nella storia

Cos’è un poeta? Alle origini della civiltà occidentale, il greco Archiloco si definisce in maniera limpida e concisa come portatore di un dono sacro concessogli dagli dei.

Questa concezione rimane nella sostanza valida fino all’inizio dell’Ottocento, quando il ruolo del poeta entra profondamente in crisi e viene ridiscusso; i testi di Coleridge, Leopardi, Baudelaire e Rimbaud provano a ridefinirla: rimane l’idea che il poeta abbia un dono speciale che lo rende diverso dagli altri, ma questo dono sembra non essere più per nulla apprezzato dalla società di cui egli fa parte.

Archiloco: poeta e guerriero

Servo io sono di Enialio di Archiloco: La poesia viene descritta dal lirico greco Archiloco come un dono degli déi. Nello stesso tempo Archiloco si definisce insieme un poeta e un guerriero; la poesia, ai suoi tempi, non è un mestiere a sé ed è perfettamente compatibile con l’essere immerso nella vita reale e nelle scelte di campo. Questi due aspetti – la sacralità della poesia e del poeta, la piena armonia fra la poesia e la vita – caratterizzano la poesia delle origini in quasi tutte le culture, nonché, per lunghissimo tempo, l’intera poesia occidentale. Archiloco, poeta e soldato greco del VII sec. a.C.

Baudelaire e l'albatro

L’albatro di Charles Baudelaire: A metà Ottocento Baudelaire definisce con chiarezza visionaria la situazione del poeta nella società moderna. Rimane ancora intatta la dimensione sacrale del poeta, “principe dell’azzurro”, capace di volare in alto come i grandi albatri, i nobili e giganteschi uccelli di mare che seguono le navi nei loro viaggi transoceanici.

Cambia totalmente il ruolo della società, che non è più solidale col poeta, non lo avverte più come propria voce, e anzi lo ritiene completamente inutile e lo deride: l’albatro, una volta caduto prigioniero dei marinai che si prendono gioco di lui, perde la sua bellezza e la sua dignità e diventa ridicolo e goffo: proprio le sue “ali di gigante” che lo sostengono nel volo gli impediscono di camminare.

Rimbaud e il battello ebbro

Il battello ebbro di Jean Arthur Rimbaud: Rimbaud radicalizza la concezione del poeta che si era andata formando nel suo secolo. Essere isolato e rifiutato dalla società circostante diventa per lui un modo per poter gettarsi completamente nella scoperta di mondi nuovi, che forse sarà possibile comunicare poi a tutti. L’immagine impiegata per rappresentare questa situazione è quella di un battello il cui equipaggio scompare: l’imbarcazione inizia allora a vagabondare trascinata dalle correnti per gli oceani, vedendo spettacoli misteriosi e sconosciuti, belli e terribili. Alla fine, però, il battello, devastato dalla durezza del viaggio, dichiara di essere mortalmente stanco: non desidera più viaggiare e, se qualche acqua lo attrae ancora, è la fragile pozzanghera simbolo della rassegnazione e della stanchezza. Scritto molto prima che Rimbaud decidesse davvero di abbandonare la poesia e di fuggire dall’Europa, il battello ebbro anticipa, con una misteriosa intuizione, quelle che saranno le avventure della mente, le scelte e la sconfitta finale del giovane poeta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del poeta nella storia secondo il testo?
  2. Il poeta è visto come portatore di un dono sacro dagli dei, una concezione che rimane valida fino all'Ottocento, quando il ruolo del poeta viene messo in discussione.

  3. Come viene descritto Archiloco nel testo?
  4. Archiloco è descritto come un poeta e guerriero greco del VII secolo a.C., che vede la poesia come un dono divino e compatibile con la vita reale.

  5. Qual è la visione di Baudelaire sul poeta nella società moderna?
  6. Baudelaire vede il poeta come un "principe dell'azzurro", ma la società moderna non lo apprezza più, considerandolo inutile e deridendolo, simile a un albatro prigioniero.

  7. Come Rimbaud radicalizza la concezione del poeta?
  8. Rimbaud vede il poeta come un essere isolato e rifiutato, che esplora mondi nuovi, rappresentato dall'immagine di un battello ebbro che vaga senza equipaggio.

  9. Cosa simboleggia il "battello ebbro" di Rimbaud?
  10. Il "battello ebbro" simboleggia l'esplorazione di mondi sconosciuti e la stanchezza finale del poeta, anticipando le scelte e la sconfitta di Rimbaud stesso.

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