
L'orientamento universitario dovrebbe cominciare ben prima della Maturità, ma i dati rivelano una realtà ben diversa: oltre il 70% dei diplomati - tra quanti optano per la prosecuzione degli studi - sceglie il proprio corso di laurea solo nell’ultimo anno di scuola, e ben il 36% lo decide addirittura dopo aver concluso l'esame di Maturità.
Nonostante gli investimenti previsti dal PNRR, pari a 250 milioni, per aiutare entro il 2026 un milione di studenti delle scuole superiori con attività di orientamento, una ricerca recente condotta dal Consorzio universitario CISIA su un campione di 4.363 intervistati, ha messo in luce difficoltà preoccupanti.
Dati alla mano, emerge che i Tolc (Test online CISIA), strumento utilizzato per l’orientamento o accesso in parecchi atenei, rivelano carenze evidenti nelle competenze di base, in particolare in italiano e matematica. Ma c’è anche un divario geografico che aggrava la situazione, con il Sud in forte difficoltà rispetto al Nord.
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Il ruolo dei test Tolc: uno specchio delle difficoltà
I risultati analitici di ben 340.000 Tolc, ossia i test di accesso utilizzati in 62 università statali italiane, offrono un’importante fotografia delle competenze dei candidati. Seppur pensati anche come strumenti orientativi, questi test mostrano proprio il lato oscuro della preparazione scolastica.
Stando ai dati più recenti, rispetto ai due anni precedenti, i punteggi medi dei test sono in flessione su tutte le aree disciplinari. Questo calo riguarda studenti provenienti da scuole di ogni ordine e grado.
In particolare, le performance dei diplomati dei licei si confermano migliori rispetto a quelle degli alunni degli istituti tecnici e professionali, ma anche tra i liceali si riscontra una certa discesa nei risultati.
Le difficoltà in italiano e matematica
Un aspetto particolarmente allarmante riguarda le competenze in due discipline fondamentali come italiano e matematica. I punteggi relativi al test Tolc-SU (per i corsi umanistici) mostrano una chiara difficoltà nella comprensione dei testi. A preoccupare sono soprattutto i punteggi bassi in grammatica, che hanno registrato i risultati più deludenti, con un calo consistente dal 2022 al 2025.
Lo stesso trend si osserva nell’area STEM, per i Tolc-I (per ingegneria), con le carenze maggiori riscontrate in trigonometria, una disciplina fondamentale per molti corsi di laurea scientifici. I punteggi medi in questo ambito, peraltro, sono in continuo declino.
Differenze marcate tra Nord e Sud
Ma non è solo la preparazione scolastica a essere in crisi: la situazione sembra essere anche influenzata da un forte divario territoriale. Il Sud Italia risulta particolarmente svantaggiato, con performance significativamente inferiori rispetto alle regioni del Nord-Est.
Queste differenze, purtroppo, non sono una novità, confermando quanto la difficoltà di apprendimento sia più accentuata al Sud, dove le risorse per l’orientamento e il supporto agli studenti sono meno accessibili.
L’incongruenza con i dati delle prove Invalsi
Un altro aspetto curioso riguarda il contrasto tra i dati dei Tolc e quelli delle prove INVALSI. Queste ultime, che sono somministrate agli studenti di quinta superiore, avevano mostrato un miglioramento nelle competenze post-pandemia in alcune aree.
Tuttavia, i risultati dei Tolc suggeriscono che, nonostante il recupero teorico delle competenze, gli studenti incontrano comunque difficoltà quando si tratta di applicare queste conoscenze all’università.
Questo potrebbe indicare una fragilità nelle competenze applicative, che emerge quando si affrontano i test di ingresso universitari.