I sosia dei Måneskin nella pubblicità della mozzarella

I Måneskin fanno impazzire davvero tutti, anche in Lettonia. La band romana che ha conquistato il primo posto in classifica lo scorso Festival di Sanremo e più recentemente quello dell’Eurovision Song Contest sta diventando pian piano un simbolo dell’italianità del mondo.

Un’azienda lettone ha deciso di sfruttare la fama della band ingaggiando degli attori palesemente sosia per pubblicizzare la sua mozzarella, la cui materia prima alla produzione non ha nulla ha a che fare con il nostro Paese. Nonostante l’ironia, l’utilizzazione di sosia configura una violazione del diritto allo sfruttamento economico dell’immagine.

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Måneskin, sosia per una pubblicità della mozzarella lettone

“La mozzarella Formagia buona come quella italiana rende tutto speciale! Anche la pizza surgelata”. Recita così il claim della pubblicità realizzata in Lettonia da un’azienda produttrice di mozzarella che sfrutta palesemente la fama della band italiana per fini commerciali. Sono bastati dei sosia con addosso dei vestiti che richiamano lo stile dei Måneskin per promuovere l’italianità della mozzarella prodotta in Lettonia. Peccato che il prodotto in questione non abbia nulla a che fare con l’Italia e che l’utilizzazione di sosia a fini promozionali configuri di fatto una violazione del diritto allo sfruttamento economico dell’immagine. Intervistato da Adnkronos, Davide Ciliberti, spin doctor del gruppo di comunicazione Purple & Noise, ha spiegato che “un'immagine che in un colpo solo mistifica la nostra mozzarella, la nostra pizza e la band italiana del momento nel mondo, ovvero i Måneskin” può da un lato compiacere gli artisti perché consapevoli di essere diventati un fenomeno internazionale.

Sosia dei Måneskin: la band può richiedere un risarcimento

Più dura nei confronti della pubblicità che sfrutta la fama della band italiana è l’avvocatessa Margherita Cera del colosso multinazionale della consulenza legale Rodl & Partner – che sempre ad Adnkronos – ha chiarito che i Måneskin possono richiedere la rimozione della loro immagine della campagna pubblicitaria, “nonché il risarcimento del danno per utilizzazione non autorizzata della loro immagine, nell’ambito, tra l’altro, di una pratica commerciale scorretta quale quella dell’ 'italian sounding' che si configura quando produttori stranieri commercializzano beni non Made in Italy facendo credere ai consumatori che siano invece prodotti tipici italiani”.