6 min lettura
Sanremo 2024, il testo di napoletano di Geolier scatena le polemicheA pochi giorni da Sanremo 2024, in programma per martedì 6 febbraio, già cominciano le polemiche. Questa volta al centro della questione c’è il testo della canzone del rapper napoletano Geolier, che porterà sul palco dell’Ariston un brano interamente in dialetto dal titolo I p’ me, tu p’ te.

Instagram Geolier

Ma si tratta davvero del dialetto napoletano? Per molti non è così, e c’è addirittura chi parla di “napoletano balordo di Geolier”.

La lingua napoletana di Geolier

La lingua napoletana è uno dei vanti della nostra Penisola, tanto dal punto di vista artistico quanto da quello più culturale. Proprio per questo è spesso oggetto di dibattito social. Questa volta la bufera è riferita al testo del 23enne Geolier, che parteciperà alla 74esima edizione della gara canora con un testo completamente in napoletano. Una scelta coraggiosa e apprezzata, almeno prima della diffusione del testo, pubblicato in anteprima dal settimanale ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Sono infatti molti quelli che sono insorti sui social di fronte alla lingua del brano, dal loro punto di vista sbagliata e incomprensibile, ben lontana da quel napoletano tradizionale di autori come Pino Daniele ed Eduardo De Filippo.

I post sui social e le critiche: “È la deturpazione dei costumi. Altro che ananas sulla pizza”

Tra questi c’è per esempio lo scrittore Maurizio De Giovanni, che in un post ha scritto: “E' una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. E' un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l'amore. Non merita questo strazio. E poi chiarisce: “Non c'è da parte mia alcun giudizio sull'artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio”. Per lo scrittore, insomma, il napoletano è una lingua che merita rispetto, e quindi Geolier avrebbe dovuto chiedere aiuto nella scrittura.

Ad aggiungersi alla disputa è anche lo scrittore Angelo Forgione, che dal suo profilo Facebook mette il carico da novanta: “Spaventato già dal titolo, ho letto oggi il testo della canzone di Geolier per il Festival di Sanremo. Non sono arrivato alla fine ché mi è improvvisamente calata la vista e poi mi è apparso Salvatore Di Giacomo sanguinante in croce. Vocali sparite, totale assenza di raddoppio fonosintattico delle consonanti, segni di elisione inesistenti, o inventati dove non ci vogliono (vedi il titolo). Una lingua perfetta per il rap e non solo, ma il Napoletano, non questo scempio. E chi non prova imbarazzo è complice dell'offesa dell'alta dignità dell'unico sistema linguistico locale d'Italia di respiro internazionale, proiettato sull'orizzonte artistico globale proprio attraverso la Canzone”. E infine la conclusione, ironica e abrasiva: È la deturpazione dei costumi. Altro che ananas sulla pizza.

Addirittura, a insorgere è pure il Movimento Neoborbonico, che in una nota ufficiale scrive: “Il testo pubblicato era a tratti indecifrabile e abbiamo inviato il testo corretto in lingua napoletana alla casa discografica milanese di Geolier. Il rapper è un giovane che sta portando la nostra cultura in giro per il mondo e non è colpa sua se nelle scuole non si insegna il napoletano, a differenza di quanto accade in altre regioni e come da tanti anni richiedono i neoborbonici”. Continua la nota firmata dal professor Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento: “La nostra, però, è una lingua con le sue regole e la sua grande tradizione, da Basile (il seicentesco inventore di Cenerentola) a Di Giacomo, da Eduardo a Pino Daniele, e per questo non potevamo tirarci indietro. È comunque significativo e importante ritornare a cantare in lingua napoletana a Sanremo e diffondere la nostra lingua tra i giovani”.

I sostenitori del rapper napoletano

Ma è anche vero che allo stesso tempo non sono pochi quelli che si sono schierati a sostegno del rapper napoletano, cresciuto a Secondigliano. Tra i punti di vista favorevoli, ci sono per esempio quelli che affermano che si tratta di un autore giovane e dal grande successo, e che dunque può aiutare a diffondere la cultura e l’arte di stampo napoletana facendola uscire dai confini regionali in maniera ancora più forte. Sarebbe bene, quindi, concentrarsi in primo luogo su questo, invece di andare a fare le pulci lì dove non è necessario. E poi c’è chi tira in ballo l’evoluzione della lingua, che non può rimanere uguale a sé stessa nei secoli e nei secoli, amen. Insomma, il solito dibattito (inesauribile e millenario) tra i più puristi e i più inclini al cambiamento.

In ogni caso, qui si parla in primo luogo di una questione di scrittura. Per avere un quadro completo, bisognerà attendere la serata del 6 febbraio, quando Geolier canterà finalmente il suo brano I p’ me, tu p’ te.

Data pubblicazione 1 Febbraio 2024, Ore 12:21 Data aggiornamento 1 Febbraio 2024, Ore 12:29
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta