
Tornarà a correre tra le curve di casa, a dormire nel proprio letto e a sentire il tifo degli amici di sempre. Parliamo di Andrea Kimi Antonelli, per il quale il Gran Premio di Imola - in programma domenica 18 maggio - è molto più di una gara.
Il giovanissimo pilota della Mercedes, classe 2006, è nato infatti a Bologna e su quel tracciato, simbolo della Motor Valley, tornerà questo fine settimana da protagonista guidando la sua monoposto.Ma Kimi non è solo un pilota di Formula 1, è anche studente e maturando. E nonostante in questi anni al volante abbia imparato sin da giovanissimo a gestire pressioni, infortuni, confronti e aspettative, come ha raccontato con sincerità in un’intervista a 'La Gazzetta dello Sport', in lui c'è un lato molto comune ai suoi coetanei.
Un sogno nato da bambino
Per lui la passione per i motori è iniziata prestissimo, ma come si capisce anche dalle sue parole la Formula 1 è molto più di quanto si immagini da piccoli: “Quando sei bambino sogni di guidare e basta. Invece mi sono reso conto che la F1 non è solo salire in macchina e correre, ma c’è anche tanto altro fuori da imparare a gestire”. Questo perché oltre al talento, nonostante i suoi 18 anni, in questo settore serve disciplina, maturità e capacità di adattamento.
Anche il suo caratterem, dice, si è dovuto adattare: “Sono cambiato tanto nell’ultimo anno, per proteggere me stesso. Ho capito che le cose private devono rimanere tali e cerco di stare attento”.
Imola, il ritorno alle origini
Il Gran Premio di casa ha un sapore unico, e un sapore unico lo avrebbe ancor di più la vittoria. Nell'intervista Andrea non lo nasconde: “Sono felicissimo, arriverò direttamente da casa mia, a Bologna, e dormirò nel mio letto prima di andare in pista".
Ma il GP del made in italy sarà speciale anche per un'altra ragione, perchè accanto a lui ci saranno le persone più importanti: “Tutta la mia famiglia, i miei migliori amici e anche i miei compagni di classe. Visto che non posso andare in gita, con la scuola ho pensato di portarli in pista con me durante il fine settimana”. Un modo, forse, per esorcizzare un altro grande appuntamento che sta per arrivare e circondarsi di chi condividerà con lui quel momento.
La scuola e i sacrifici
Perché la F1 non è l’unico esame da superare: quest’anno c’è anche la Maturità. E Kimi lo affronta, come tutto il resto, con impegno e un pizzico d’ansia: “Sono un po’ agitato. Purtroppo non potrò fare gli esami con i compagni perché in quel periodo ho le gare. Ma voglio arrivarci, anche per rendere orgogliosa mia mamma che ci tiene molto”.