
Il loro (primo) canale Youtube ha più di 2,4 milioni di iscritti e circa 5milioni di visualizzazioni. Già questi numeri basterebbero a descrivere iPantellas, all’anagrafe Daniel e Jacopo, Youtuebers tra i più seguiti e ammirati dai giovani e giovanissimi.
Dal 2009, anno in cui si sono conosciuti e hanno deciso di formare un duo vista l’alchimia che avevano facendo animazione, iPantellas hanno raggiunto un enorme successo. Ma prima di conoscersi, quando erano studenti come te, come erano Daniel e Jacopo? Noi di Skuola.net lo abbiamo chiesto a loro!
Il primo aneddoto che vi viene in mente pensando alla scuola?
D: “In terza superiore sono finito nella macchinetta delle merendine, disintegrando il vetro antisfondamento. Ero ciccione e volevo una merendina; come in tutte le storie d'amore c'è sempre un ostacolo da superare, nel mio caso si chiamava pavimento bagnato. I miei amici e il bidello ancora oggi mi ringraziano per tutta la roba che hanno mangiato gratis”.J: “Una volta io e i miei compagni ci stavamo annoiando durante una lezione, così uno di loro ha fatto partire il suono di una campanella dal cellulare. L'insegnante sentendola se ne è andato dalla classe credendo fosse terminata l’ora”.
Che rapporto avevate con la scuola?
D: “Leggendario, soprattutto per le avventure vissute con i miei amici. Non sono mai stato un casinista, ma a volte mi piaceva fare un po' il pantellas, intrattenere gli altri imitando le espressioni di qualche mio compagno o insegnate”.J: “Tipico rapporto di friendzone. Provavo dei sentimenti ma la cosa non era ricambiata, un po' come con le ragazze”.
Quale era la vostra materia preferita? E quella che proprio non vi piaceva?
D: “Nessuna (ride) mi piaceva storia, mi piaceva ascoltare e raccontare, capire quali motivi spingono l'uomo a fare delle scelte che possono cambiare il suo destino e quello degli altri. In matematica sono sempre stato una CAPRA! CAPRA! CAPRA".J: “Andavo molto bene in italiano, storia, diritto, scienze. Peccato facessi l'ITIS informatico”.
Eravate tipi da primo banco o preferivate stare in fondo alla classe?
D: “La prima fila era per i secchioni, quella in fondo erano sempre sottocontrollo, per cui stavo a centrocampo. Quando mi annoiavo mettevo il cervello in modalità ‘pilota automatico’, annuivo e sorridevo a qualsiasi cosa uscisse dalla bocca dell'insegnante e nel frattempo mi facevo film mentali sulla ragazza di cui ero innamorato e che, ovviamente, non mi ha mai cagato. #maiunagioia. Ma è bello sognare, no?”J: “Alle medie stavo in fondo alla classe mentre alle superiori ero nei primi banchi a capeggiare il team degli sfigati”.
Avete mai copiato? O gli altri copiavano da voi?
D: “L’ansia ha sempre ridotto ai minimi termini la mia già scarsa memoria, per cui copiare era una necessità, pura sopravvivenza. Abbiamo ideato delle tattiche in stile Mission impossibile per copiare durante le lezioni, tipo imparare a leggere il braille”.J: “Nessuno ha mai copiato da me e hanno sempre fatto un'ottima scelta! Io tentavo sempre di copiare anche quando sapevo le cose. Volevo solo una conferma in più”.
Siete ancora in contatto con i vostri compagni di banco?
D: “Sì, ci vediamo poco perché dopo le superiori ognuno ha preso strade diverse; ma non passano più di sei mesi che ci ritroviamo al tavolo di un pub a ridere ancora per quello che accadeva alle superiori”.J: “Tra i miei migliori amici ci sono ancora i miei compagni delle elementari, mentre ho un po' perso di vista quelli delle medie e delle superiori”.
Avreste voluto essere compagni di banco?
D: “Sì sarebbe stato figo”.J: “Mah...Avrei preferito una ragazza” (ride)
Il miglior pregio e il peggior difetto dell’altro?
D: “Jacopo ha tanti pregi, è una persona leale, sincera e soprattutto paziente. Un vero amico. Il suo peggior difetto è la retromarcia e il parcheggio a ‘S’” (ride)J: “Daniel è ritardatario, testardo e maniacale. Ma ha anche dei difetti”.
C’ è un prof che vi è rimasto impresso in modo particolare? Perché?
D: “Sì, una volta un mio insegnate si è confidato durante una lezione dicendo di non essere pienamente soddisfatto della sua scelta lavorativa. Ho ancora impresse nella testa le sue parole “ragazzi seguite le vostre passioni e fate quello che vi piace. Inseguite i vostri sogni anche se possono sembrare lontani e irraggiungibili. Non fate come me, nella vita c'è sempre tempo per accontentarsi”.J: “L'anziano prof della prima domanda. Nonostante fosse quasi in pensione ci insegnò molto sul mondo del lavoro”.
Esame di maturità: com’è andato?
D: “Andato. Bene. Durante il triennio ho studiato tanto” ( ride)
“Mamma sto male rimango a casa” oppure vi preparavate per poi marinare la scuola?
D: “Il nostro personaggio più riuscito è Mamma Satana, che rispecchia la realtà. Non ho mai bigiato perché temevo che mia madre lo scoprisse. Non credeva alle mie bugie, ho interpretato la parte del malato per saltare la scuola un sacco di volte, mi è riuscita solo 3 volte in 5 anni (avevo persino trovato un modo per far alzare la temperatura del termometro agitandolo in un determinato modo)”.J: “Io quando volevo saltare la scuola desideravo di influenzarmi...La cosa strana è che poi mi influenzavo davvero! Che magico superpotere”.
Quando avete capito che il vostro futuro sarebbe stato quello di Youtubers?
D: “YouTube è stato un vero miracolo per noi, nessuno ci avrebbe mai dato la possibilità di farci conoscere, di esprimerci, di emergere. La cosa bella è che è democratico e che se hai un'idea puoi realizzarla con gli strumenti che hai a disposizione. E magari la vedranno milioni di persone. È elettrizzante”.J: “Fin da subito anche se sembrava una cosa assurda! Ma ci ho sempre creduto”.
Qualche anticipazione sul prossimo video che pubblicherete?
D: “Non possiamo spoilerare, però la nonna tornerà dopo il successo della parodia di Rovazzi con un'altra sul genere Trap”.J: “E tornerà Mamma Satana”.
Manlio Grossi