
Oggi è il “World Nutella Day”, ovvero la giornata mondiale della nutella. Una giornata interamente dedicata alla crema di nocciole che ha fatto, e fa, sognare milioni di persone nel mondo. Il World Nutella Day è stato istituito nel 2007 dalla blogger americana Sara Rosso, ma molto probabilmente per molti di noi italiani, tra una merenda e l'altra, è sempre la giornata della Nutella. Anche perché è proprio il nostro Paese a vantare il merito di essere la patria della crema spalmabile, nata nella zona delle Langhe. Ma forse non tutti conoscono la vera storia della Nutella che un tempo si chiamava “Cremalba”.
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Come è cambiato il “Giandujot”: da pane dolce da tagliare, a crema spalmabile
L'antenato della Nutella nasce proprio nella cittadina piemontese nel secondo dopoguerra e consisteva in un piccolo cioccolatino, o meglio di un panetto dolce avvolto in una carta stagnola e creato dal maestro Pietro Ferrero e chiamato “Giandujot”. Si poteva tagliare a fette ed era fatto con nocciole, zucchero, poco cacao e oli vegetali: era la merenda dei bambini di quelle zone. Successivamente, negli anni '60, il Giandujot diventa spalmabile e viene venduto in barattoli da cinquecento grammi. Ancora oggi non è chiaro cosa portò alla trasformazione in crema, ma molti concordano nell'affermare che la trasformazione avvenne quando il panetto si sciolse nella calda estate del 1949.
Chi ha scelto il nome
Nella seconda metà del '900, la crema acquista un notevole successo; al punto che si iniziò a riflettere su un nome accattivante che potesse farle fare il salto di qualità dal punto di vista delle vendite. Si pensò a nomi come Cremalba e Nussy, ma nonostante si propendesse per il nome Supercrema, questo non poteva essere utilizzato a causa di una legge del 1963. Fu poi Michele Ferrero, figlio di Pietro, a trovare la soluzione definitiva e a chiamarla Nutella, che derivava dall'inglese “nut”, cioè noce, e quindi riconducibile ad “hazelnut”, ovvero nocciole.