
Nonostante sia il luogo dove poter comunicare con tutti, condividere i propri pensieri, le proprie idee e trovare qualsiasi cosa, il web è allo stesso tempo pieno di rischi dove ogni azione può avere delle conseguenze, anche gravi.
Proprio su questo tema Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre italiano coordinato dal Miur, ha lanciato la nuova campagna informativa sull’uso consapevole della rete “#CONOSCERE #VIVERE #SCOPRIRE il Web”. Scopri su cosa si baserà la seconda fase della campagna, rivolta agli studenti, #VIVEREilweb.
Come #VIVEREilweb
La seconda fase della campagna fornisce ai ragazzi le 10 regole di ‘netiquette’ (1 al giorno a partire dal 4 dicembre) da adottare sul web e da tenere ben presenti quando si stringono amicizie in rete. Dietro quello che sembra un banale follower infatti può nascondersi un potenziale adescatore. Non solo, è importante sapere che attraverso il web, magari con un messaggio su Whatsapp o un post su Facebook, è possibile imbattersi in pettegolezzi, messaggi d’odio truffe o in immagini e video offensivi. Peggio, diventare una vittima di ricatti o di atti di cyberbullismo. Il web infatti non fornisce la possibilità di guardare negli occhi la persona con la quale chatti. Altre volte invece la leggerezza potrebbe farti abbassare la guardia sulla difesa della tua privacy e su quella degli altri. Per tutti questi motivi è importante vivere il web in modo positivo, critico e responsabile, non dimenticando che la rete offre sì tante possibilità ma anche altrettanti rischi!
Usare il web in modo responsabile
Per usare il web in modo responsabile è necessario riflettere, quindi usare la testa, ovvero pensare a quali conseguenze si va incontro nel momento in cui si decide di pubblicare qualcosa che riguarda te o altre persone. Il consorzio Generazioni Connesse, quindi, vuole invitare tutti i ragazzi a porsi degli interrogativi e lo fa tramite tanti contenuti e video, da trovare sul sito o sul canale YouTube.Qui vi proponiamo la storia di Tobia, giovane reporter del giornalino della sua scuola, che riceve una registrazione in cui un suo compagno è vittima di bullismo. Le opportunità che il giornalista in erba ha sono due: condividere il video, amplificando così l’episodio di violenza di cui è vittima il suo compagno oppure contattarlo direttamente per fargli raccontare la sua storia, in modo da condannare attraverso le parole della vittima, l’atto di bullismo. Tu cosa faresti al suo posto? La serie prosegue a seconda della scelta presa da Tobia!
Guarda il video:
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