
“Poche persone riescono ad essere felici senza odiare qualche altra persona, nazione o credo”. Diceva così Bertrand Russell, filosofo e matematico britannico del secolo scorso, interrogandosi circa l’odio nelle relazioni umane.
Ma cosa è cambiato dai primi anni del Novecento ad oggi, considerando il clamoroso avvento della tecnologia e dei social network? La rapidità di reazione, l’anonimato e l’impulsività che ci contraddistinguono, non hanno fatto altro che alimentare pericolosamente le rappresentazioni stereotipate, i contenuti razzisti e discriminatori nelle nostre vite. A scendere ancora una volta in campo contro i pericoli della rete è
Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre italiano coordinato dal Ministero dell’Istruzione. Attraverso una nuova campagna di sensibilizzazione ha deciso di aiutare i giovani cybernauti a riconoscere ed evitare i rischi del web. Vediamo insieme come contrastare l’odio online, meglio conosciuto con il nome “hate speech”.
Che cos’è l’Hate speech?
Dalle sessioni di studio alle ore di workout, dalla chat nel gruppo di scuola alla videochiamata con gli amici, dall’ultimo Tik Tok alla storia su Instagram. Quella di oggi è una generazione sempre più connessa, ma non sempre consapevole dei rischi che si possono incontrare in rete. Un fenomeno - purtroppo - frequente sui social è quello riguardante
l’incitamento all’odio sui social network. Da luogo per dare voce alla diversità e all’inclusione, infatti, il web sta diventando sempre più spesso un contenitore di rappresentazioni stereotipate e contenuti discriminatori. Se volessimo indicare cos’è l’hate speech nelle famose 280 battute di Twitter, diremmo sicuramente che è “
un fenomeno che indica discorsi (post, immagini, commenti, …) e pratiche (non solo online) che esprimono odio e intolleranza verso un gruppo o una persona (identificate come appartenente a un gruppo o categoria) e che rischiano di provocare reazioni violente, a catena”. Ma
come bisogna comportarsi di fronte a un commento lasciato da un leone da tastiera? E soprattutto, come contribuire per contrastare questo fenomeno?
Hate speech: i 10 modi per combattere i leoni da tastiera
Parlare di hate speech significa anche fare un discorso sull’uguaglianza degli esseri umani e sull’inclusione sociale e culturale. L’incitamento all’odio, infatti, si oppone alla libertà di scelta di ogni individuo, al multiculturalismo e ai diritti umani, disumanizzando le sue vittime. È fondamentale, dunque, conoscere tutto ciò che ruota attorno all’odio online e contribuire, attraverso piccoli gesti, a rendere la rete un posto migliore. Ecco i dieci modi per “rispondere” ai leoni da tastiera.
Smonta il leone con la diplomazia: quante volte ti è capitato di leggere dei commenti carichi di odio in merito ad una notizia di attualità o contro un tuo amico? Un primo approccio con il leone di tastiera potrebbe avvenire mediante la diplomazia: crea un dialogo con questa persona e cerca di farle capire, se ha voglia di stare ad ascoltarti, l’importanza dei toni civili e del discorso pacato. Siamo liberi di esprimere qualsiasi cosa ma, come dice la famosa frase, “la nostra libertà finisce quando comincia quella degli altri”.
Supporta ed esprimi solidarietà alle vittime di hate speech: I contenuti di odio che sono veicolati sui social possono avere un forte impatto sulle persone, in particolare su un adolescente. Non è mai abbastanza, dunque, la solidarietà da esprimere a chi riceve attacchi online. Infatti, c’è chi inizia a mettere in dubbio se stesso e avere problemi anche gravi a causa degli insulti ricevuti. Fai sentire il tuo supporto a chi viene preso di mira per fargli capire che sei dalla sua parte.
Combatti le fake news in rete: se, navigando in rete, ti capita di vedere siti con contenuti che diffondono informazioni errate per incitare all’intolleranza, al razzismo o all’omofobia, non esitare a prendere contatto con chi li ha pubblicati e a invitarlo a procedere con la revisione o con l’eventuale cancellazione dei contenuti stessi.
Sensibilizza alle buone maniere: per arginare il fenomeno dell’hate speech è essenziale creare una catena di sensibilizzazione. Contribuisci anche tu raccontando sui social le storie di persone che sono state vittime di insulti in rete e promuovendo le buone maniere nella comunicazione online. Una delle regole della netiquette, infatti, riguarda proprio il rispetto per le persone con una cultura, una religione o un orientamento sessuale diverso dal proprio.
Non cadere nella fossa dei leoni: come anticipato, le intimidazioni ricevute online possono causare ansia e disagio in chi le riceve. La cosa più importante è non pensare che ciò che viene detto sia vero, e sentirsi sbagliato o non accettato. L’obiettivo dei leoni da tastiera è proprio quello di far cadere nella loro trappola. Se non riesci a superare gli insulti e le offese, chiedi aiuto ad un adulto o a una persona di fiducia.
Reale è virtuale: ricorda che non c’è separazione tra virtuale e reale. Cosa significa? Che insultare qualcuno sui social network provoca lo stesso dolore e rabbia che nel mondo reale. Pensaci quando ti viene proprio voglia di dirne quattro a qualcuno sul web: insomma, non ci capita tutti giorni di intrometterci nelle conversazioni di sconosciuti e insultare loro sotto la fermata dell’autobus!
Segnala i leoni: in base alla gravità dei messaggi ricevuti, è sempre opportuno procedere con una segnalazione e, se necessario, denunciare chi ti offende online.
Blocca chi disturba: se sei stato preso da mira da un leone da tastiera e non riesci più a sopportare ciò che ti viene scritto, ricorri al blocco. In questo modo non potrà più disturbarti! In alcuni social network, come Twitter, inoltre, è possibile silenziare e non vedere ciò che un aggressore scrive: in questo modo continuerà a commentare nel vuoto non sapendo di essere stato bloccato.
Fai rimuovere i contenuti di odio: se ti capitano sotto agli occhi contenuti violenti e che incitano all’odio, segnalali subito ai moderatori dei social network che stai utilizzando. Puoi fare la differenza e vederli sparire grazie al tuo contributo.
Impara a ignorare e chiedi aiuto: per arginare l’odio online è fondamentale imparare a non rispondere entrando in polemica. È l’unico modo per evitare di alimentare maggiormente l’odio e per ridurre il coinvolgimento emozionale. Gli unici gesti da compiere, e i più efficaci, sono mantenere la calma, ignorare i messaggi e chiedere aiuto.
Super Errori Reloaded: la campagna di Generazioni Connesse
Generazioni Connesse ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione per tutti i ragazzi alle prese con le tante opportunità, ma anche gli altrettanti rischi, di Internet. Per questo
il tema dell’hate speech è uno degli argomenti principali della nuova web serie, “
Super Errori Reloaded”: gli ormai celebri “Super Errori” (Uomo taggo, Chat Woman, Silver Selfie, l’Incredibile Url, La Ragazza Visibile e Tempestata), in 4 episodi, dovranno combattere
contro i pericoli in cui è possibile imbattersi online, impersonati dal Postatore Nero, che rappresenta il lato oscuro di ogni utente del web ed è anch’egli un Super Errore, pronto a manifestarsi quando si attuano comportamenti non adeguati. La squadra avrà però dalla sua parte un nuovo personaggio, Enrico, aspirante giornalista che seguirà le vicende e contribuirà alla vittoria. Eppure il Postatore Nero è sempre pronto a tornare ogni volta che si dimenticano le corrette regole del web: per questo è importante
imparare come navigare in sicurezza. Corri a guardarla sui
canali social di Generazioni Connesse.