ImmaFer
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google

Scansione delle mail e intromissione da parte dell’intelligenza artificiale: la notizia stava circolando online negli ultimi giorni, generando non poco chiacchiericcio tra gli utenti del servizio. La voce che si è diffusa è che a partire da venerdì 10 ottobre, Gemini, l’assistente AI di Google, avrebbe iniziato ad analizzare la posta in arrivo su Gmail per generare pubblicità personalizzate. 

Ma, a quanto pare, si è trattato di una fake news. O comunque che ha distorto la realtà. Almeno così hanno fatto sapere dalla stessa Google in occasione della "data x"

Indice

  1. Le voci diffuse online
  2. La smentita ufficiale
  3. Come si gestisce la pubblicità personalizzata

Le voci diffuse online

La notizia, rimbalzata tra blog, canali YouTube, social e perfino portali tematici, parlava di un presunto intervento automatico da parte di Gemini su Gmail. L’assistente, secondo queste fonti, avrebbe iniziato a leggere le mail degli utenti per raccogliere dati utili alla profilazione pubblicitaria.

Per evitarlo, veniva suggerito agli utenti di entrare nelle impostazioni e disattivare alcune opzioni come “Scrittura intelligente”, “Risposta intelligente”, “Solleciti” e “Tracciamento delle spedizioni”.

La smentita ufficiale

A chiarire definitivamente la situazione è stata, come detto, Google. In una nota stampa diffusa nelle ultime ore, come riporta 'Il Corriere della Sera', un portavoce dell’azienda ha dichiarato:
“Le notizie riportate sono false. Questa non è un'esperienza d'uso del prodotto Gmail e non rispecchia il modo in cui progettiamo e implementiamo le funzionalità di Gmail”.

Google ha ribadito che la protezione dei dati e la possibilità per gli utenti di scegliere e gestire le proprie impostazioni restano “principi fondamentali”.
Inoltre, un'eventuale attivazione automatica e silenziosa di funzionalità invasive come quella descritta avrebbe violato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr), in particolare il principio della “privacy by default”.

Come si gestisce la pubblicità personalizzata

In ogni caso, va precisato che Google in realtà utilizza i dati di navigazione e l’attività dell’utente per offrire annunci mirati. È una delle basi del suo modello di business.

Tuttavia, questo avviene attraverso sistemi separati e non tramite la lettura dei contenuti delle email.

Per chi volesse intervenire sulle impostazioni relative agli annunci, basta accedere al Centro per gli annunci e cliccare su “Gestisci privacy”, dove è possibile disattivare l’opzione “Annunci personalizzati”.

Un’operazione semplice e trasparente, molto lontana dalla narrazione che in queste ore ha trovato spazio online. 

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