
Sono moltissime le parole connesse ai social network che oggi tutti noi utilizziamo. Che dire dei termini hashtag, post, like e molti altri che, fino a 15 anni nemmeno esistevano? Ma se fino a una decade fa, utilizzando questi termini saresti passato per pazzo, oggi non è più così.
Queste parole provenienti dai social, infatti, hanno preso piede velocemente e ormai fanno parte del nostro vocabolario. Anzi, spesso se ne aggiungono anche di nuove. E tra questi neologismi 2.0, ci sono parole come FOMO e MOMO (per esempio) che, seppur simpatiche all’udito, indicano dei pericolosi fenomeni connessi alla rete che forse non conosci. Ma cosa sono? E soprattutto, come prevenirli? A questo ci pensa Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre italiano coordinato dal Miur, che con la sua “eroica” campagna ha creato 7 "super-errori”, ispirati agli errori più comuni da evitare sul web e che mirano alla prevenzione di questi e altri fenomeni. Tra questi “super-errori”, ad esempio, c’è la Ragazza Visibile che posta foto di sé (spesso intime), senza pensare alle possibili conseguenze. Se non vuoi diventare inconsapevolmente un “super-errore” come lei, è importante allora che tu conosca i 5 fenomeni digitali da evitare in rete.
5. FOMO (Fear of missing out)
Chi non si è mai fatto una domanda simile guardando i propri profili social? Ma tra il porsi questa domanda una volta ogni tanto e il controllare lo smartphone ogni 5 minuti con la perenne paura che gli altri stiano facendo cose più interessanti delle tue, c’è una bella differenza. Questo tipo di comportamento ha, infatti, un nome: FOMO, acronimo di “Fear of Missing out”. Un fenomeno digitale a cui bisogna stare molto attenti perchè può portare a stati depressivi e ansiosi molto gravi.
4. Vamping
Essere in ansia per un messaggio che non accenna ad arrivare è normale. Chi non ha mai provato quell’emozione che anticipa il messaggio della persona amata? Diverso è il caso, però, di chi “stile vampiro”, rimane sveglio tutta la notte non tanto perché c’è l’amore di mezzo o aspetta un’importante comunicazione, ma semplicemente perché non resiste alla tentazione di stare sempre connesso. E, quindi, la minima vibrazione può essere il giusto pretesto per prendere lo smartphone e rimanere sui social, anche a costo di non chiudere occhio. E chi si comporta in questo modo o è un vampiro oppure è affetto da Vamping, disturbo “social” che, non a caso, prende il nome proprio dai discendenti di Dracula.
3. MOMO (Mistery of missing out)
Un dubbio amletico che può venire quando dai tuoi “radar” social spariscono, all’improvviso, post, foto e quant’altro di un tuo amico o di un gruppo di amici. La domanda è senz’altro legittima, ma bisogna fare attenzione se da un semplice “E se mi avessero escluso dal gruppo?” oppure “Ma quel mio amico mi ha cancellato dai suoi contatti?”, si passa alla paranoia di essere aver perso l’amicizia reale delle persone senza, peraltro, averne la certezza. Anche questo comportamento va visto come un campanello d’allarme perché è tipico del MOMO, ovvero “Mistery of missing out”. Altro fenomeno digitale che forse non conosci e a cui devi stare molto attento.
2. Always Happy
Quante volte ti sarai ripetuto frasi del tipo: “Ok! Adesso devo fare un bel sorriso” prima di scattare una foto? Probabilmente moltissime. Anche perchè, chi vorrebbe l’amicizia di una persona che pubblica foto in cui non ride mai o che fa sorrisi più finti di una banconota da 1000 euro? Ma riempire il proprio profilo di foto in cui bisogna essere felici a tutti i costi è un po’ troppo. La paranoia di dare un’immagine di sè sempre allegra stile spot pubblicitario, infatti, è tipica di chi è vittima del “social disease” (per dirla all’americana) Always Happy, che non a caso prende il nome proprio da chi vuole sembrare sempre felice. Almeno in apparenza...
1. Sexting
E, invece, no! Prima di pubblicare una tua foto sui social, specie se molto intima, fai molta attenzione! Oltre a diventare un super-errore proprio come “La Ragazza Visibile”, rischi anche di diventare vittima del Sexting. Fenomeno, purtroppo, molto noto che indica l’invio di messaggi sessualmente espliciti o foto, per così dire, osè. E allora, per evitare brutte conseguenze, è meglio dire “No, questa volta, la foto la tengo per me…”.
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Daniel Strippoli
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