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arianna pozzi ai gaiaE’ quello che tutti noi ci stiamo chiedendo da un po’ di tempo: l’intelligenza artificiale potrà mai sostituire l’essere umano? Una domanda che al momento non trova risposta, nonostante un ampio dibattito sull’utilizzo di questo rivoluzionario strumento. Quel che è certo, è che come sempre la GenZ dimostra di essere un passo avanti a tutti. Sono proprio i giovani ad aver colto per primi le enormi potenzialità dell’AI, sfruttandola per creare app e software che stanno rivoluzionando perfino il mondo digitale.

E’ quello a cui puntava Arianna Pozzi, classe 2003, quando ha pensato di sviluppare un’app capace di consigliare l’outfit migliore per un utente in base al suo stile. E - nemmeno a dirlo - l’AI è il protagonista assoluta dell’idea della 19enne romana. “Gaia my friend” - questo il nome dell’app - risponde infatti ad un innovativo sistema di intelligenza artificiale che dà consigli sull’abbigliamento anche in base all’umore. Abbiamo fatto due chiacchiere con la giovanissima GenZ, inserita nella lista degli under 30 più influenti in ambito digitale della rivista Forbes, per cercare di saperne di più sull’intelligenza artificiale e per capire quali sono le sue reali potenzialità, secondo l’esperienza di chi ha a che farci ogni giorno.

L’illuminazione tra i banchi di scuola

Chi pensa che la scuola non serva a niente, dovrà ricredersi dopo aver letto la storia di Arianna. Lei l’illuminazione l’ha avuta proprio tra i banchi del liceo scientifico: ”Ho frequentato il liceo scientifico con potenziamento linguistico. Avevamo ore di inglese che trattavano diverse tematiche, oltre alla grammatica e alla letteratura. Una di queste lezioni era dedicata al business e marketing. Un giorno, il compito che ci era stato assegnato era quello di creare un prodotto che potesse essere interessante per il mercato”. Ad Arianna in quel momento si accende la lampadina: perché non creare un’app che - conoscendo i gusti e le emozioni dell’utente - riesca a consigliare l’outfit? ”Mi sono resa conto che la problematica sull’abbigliamento era comune a me e tutte le mie amiche” - rivela Arianna.

La 19enne non ha mai portato quel progetto in classe, ma l’idea continuava a ronzarle nella mente. Così si è rivolta a chi poteva consigliarla: ”Ne ho parlato con mio padre. Lui mi ha spiegato che con l’intelligenza artificiale sarebbe stato possibile e mi ha consigliato di preparare una presentazione per capire quanto effettivamente fosse accattivante. All’inizio - nel 2018 - mi hanno aiutato i professori dell’università Roma3 che hanno sviluppato l’AI e che oggi sono soci dell’azienda” ci spiega Arianna che - a soli 15 anni - fonda così Gaia my friend: “E’ stato il primo incontro del team di Gaia, e da lì non ci siamo più fermati”.

L’outfit giusto in base all’umore

Ma quali sono le reali potenzialità di quest’app e cosa è in grado di fare? ”Gaia è una startup, il suo obiettivo principale è risolvere il dilemma ‘cosa mi metto oggi?’”. Grazie all’innovativo sistema di intelligenza artificiale di cui è dotata, Gaia può consigliare l’outfit da indossare: ”L’abbigliamento può essere consigliato sia in base ai prodotti che l’utente ha inserito nel suo armadio virtuale, sia sulla base di una serie di prodotti acquistabili tramite la piattaforma, grazie alle partnership con i brand a cui siamo affiliati. Ma anche prodotti della nostra collezione sostenibile”.

Gaia consente di scoprire l’outfit perfetto, un po’ come farebbe una migliore amica. Ma all’interno della piattaforma l’utente può muoversi in diversi modi: ”Può condividere con la community i propri outfit, ricevere voti e votare quelli degli altri attraverso le emozioni. In Gaia l’aspetto emozionale è fondamentale: il consiglio dell'outfit è basato proprio sul come ti senti e come potresti sentirti meglio”. La piattaforma è dotata infatti di otto tipi di emozioni: felice, triste, sicuro, insicuro, arrabbiato, aggressivo, romantico e calmo. Prima di suggerire cosa indossare, chiede come stai e, in base all’umore, suggerisce l’outfit più adeguato.

L’intelligenza artificiale sostituirà l’uomo?

”Semplificare le nostre vite e modernizzare i processi” non ha dubbi Arianna quando le chiediamo le finalità dell’AI. ”Parlo per quella che è stata la mia esperienza finora nel settore moda. Quello che noi cerchiamo di fare è remare contro il fenomeno dell’omologazione di massa che con il fast fashion ha preso il sopravvento. Noi puntiamo sulll’AI come strumento che l’utente può utilizzare per scegliere l’outfit in base ai propri gusti, cioè in base a ciò che piace veramente, e non quindi alla moda. E poi soddisfare bisogni. L’AI può essere applicata a diversi campi perché quello che abbiamo fatto noi può essere replicato in tanti settori, dall’ambito sanitario alla cucina. Ma soprattutto direi che riesce a risolvere problemi in maniera veloce e puntuale”.

A questo punto - un po’ perché mainstream, un po’ perché siamo realmente portati a chiedercelo - arriviamo alla domanda da un milione di euro: l’intelligenza artificiale potrà mai sostituire l’essere umano? ”Diciamo che potrebbe avere le potenzialità per farlo. Ma c’è una componente umana che - almeno secondo me - è sempre necessaria. Parlo delle emozioni, caratteristica distintiva dell’essere umano. I nuovi prototipi sembrerebbero aver sviluppato un lato emozionale, ma non è lontanamente paragonabile alle emozioni umane”.

Dai banchi di scuola alla rivista Forbes

Il duro lavoro di Arianna è stato poi ripagato con un prestigioso riconoscimento, raggiunto appena 18enne: la founder di Gaia è stata inserita nella lista Forbes degli under 30 più influenti in ambito digitale. ”E’ stata una grandissima sorpresa. Ricordo che un anno prima scherzando con mio padre mi diceva ‘l’anno prossimo ci sarai tu’. E’ stato un bellissimo traguardo perché in un certo senso ha ripagato tutti gli sforzi e il lavoro che con Gaia cerco di portare avanti. E’ come avere una doppia vita: divisa tra riunioni e classici momenti di svago di una 19enne”

Ma qual è la ricetta del successo secondo Arianna? Cosa consiglierebbe ai coetanei in cerca d’ispirazione? ”Darsi tempo. Non è detto che tutti a 15 anni sappiano cosa fare. Il mio consiglio è di non farsi prendere dall’ansia ed essere comunque pronti al sacrificio. Quando raccontiamo le cose omettiamo sempre gli sforzi per raggiungere i risultati, ma essere pronti ad alcune rinunce è fondamentale. In più consiglio di non buttarsi giù per le difficoltà, sia scolastiche che esterne. Ai miei coetanei dico di buttarsi, di provarci ma anche di circondarsi delle persone giuste”.

Data pubblicazione 16 Febbraio 2023, Ore 10:00 Data aggiornamento 16 Febbraio 2023, Ore 10:04
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