Pensa che incubo: vai a scuola e ti bullizzano. Torni a casa, ti rifugi nel gaming e… lì iniziano problemi ancora peggiori. Non è una fantasia, ma uno scenario reale: il bullismo online e offline oggi non nasce solo in ambienti scolastici, ma anche in un contesto che fino a una decina d’anni fa ne era privo: quello videoludico.
Infatti la diffusione di massa del gaming online ha fatto nascere fenomeni come Il trash talk: molti pensano che faccia parte del gioco, ma in realtà è una vera e propria forma di cyberbullismo soprattutto se ripetuta nel tempo.
A dimostrarlo è stato uno youtuber e un gamer del calibro di Favij, che lo scorso anno ha deciso di supportare l’iniziativa “Cyberbullying is not a game”.
Da un esperimento sociale condotto dallo stesso Lorenzo in occasione della passata Milan Games Week & Cartoomics, è nato un progetto che ha coinvolto centinaia di studenti delle scuole superiori lombarde in una missione speciale: riscrivere, letteralmente, le regole del gioco.
Una missione resa possibile da Intred, un operatore delle telecomunicazioni che è proprietario di oltre 14mila km di fibra ottica in Lombardia, e che ha visto la Polizia di Stato aderire offrendo i suoi esperti per dialogare direttamente con gli studenti e le studentesse.
Un anno dopo, sempre nello stesso luogo, Favij ha potuto incontrare i giovani che lo hanno aiutato a completare la Netiquette, il cui primo “comandamento” è stato scritto dallo stesso Lorenzo: se non ti diverti, non è un gioco.
Così lo scorso 29 novembre Favij, insieme a Nic Bello - film director, nonché inviato de Le Iene - hanno premiato le tre scuole da cui provengono gli autori dei restanti punti della Netiquette di "Cyberbullying is not a game”: l’IIS “Beretta” Gardone Val Trompia (Brescia), l’IIS “Vilfredo Pareto” (Milano) e l’IIS “Carlo Alberto Dalla Chiesa” (Sesto Calende).
Guarda il video e scopri le 10 regole contro l’odio online da spammare ovunque!
Indice:
Ecco le 10 regole per cambiare le regole del gioco…
La Netiquette è il frutto di quello che accade quando ragazze e ragazzi sono chiamati a immaginare, scrivere e proporre una vera propria checklist del rispetto online: poche regole chiare per abitare i social e le piattaforme digitali senza trasformarle in campi di battaglia.
Dentro e fuori dal gioco siamo tutti sullo stesso “livello”: nessuno è un personaggio secondario, nessuno vale più o meno degli altri. E proprio come nella vita di tutti i giorni, anche nel gaming online ognuno deve sentirsi libero di essere se stesso, senza il timore di essere preso di mira.
Ora ecco tutte le 10 regole per cambiare il mondo del gaming una volta per tutte: da leggere, usare e spammare ovunque.
#1 Se non ti diverti non è un gioco - by Favij
#2 Dentro e fuori dal gioco siamo tutti uguali - by FazeDany0007
#3 Tutti devono essere liberi di essere se stessi - by ISS “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Varese
#4 La community di gioco è come una famiglia - by Pescesiluro653
#5 Il più forte difende sempre il più debole - by ISS “Vilfredo Pareto” di Milano
#6 Segnala ogni comportamento violento - by I_Am_R3lio
#7 Il silenzio ti rende complice - by Lulli
#8 Le tue parole possono ferire o costruire - by RattoCatafratto
#9 Dietro ogni schermo c’è una persona - by ISS “Carlo Beretta” di Brescia
#10 Resetta l’odio, ricarica il rispetto - by ISS “Beretta” di Gardone Val Trompia
…ma anche 10 Stickers pronti all’uso
Ma alle volte uno sticker o una gif vale più di mille parole: ecco perché Intred ha deciso di droppare una serie di sticker per bloccare sul nascere ogni flame con fiorellini e gattini.
Per questo non dimenticare di scaricare i cybermici prima di scendere in campo: 10 simpaticissimi sticker per combattere il cyberbullismo da usare come vuoi e contro chi vuoi.
Clicca qui per scaricarli.
La vera vittoria? Avere regole per stare meglio online
Perché, come ha già fatto notare qualcuno, una game community degna di questo nome è come una famiglia: uno spazio che dovrebbe essere sicuro, dove ci si diverte insieme, si perde insieme e si cresce insieme.
Ma, almeno fino a oggi, non è sempre stato così. Inutile quindi dire che c’era un disperato bisogno di un progetto come “Cyberbullying is not a game” e non è certo un caso che sia stato premiato agli NC Awards 2025, dove ha conquistato un Oro nella categoria ‘Campagna olistica’ e un Argento in ‘Progetto Health’.
Difendere qualcuno in chat, segnalare un contenuto tossico, non condividere un post umiliante, scegliere di non rispondere all’odio con altro odio: sono gesti piccoli, ma oggi fanno la differenza.
E forse è proprio questa la vittoria più grande del progetto: aver dimostrato che la lotta al cyberbullismo non si fa solo con le regole, ma anche con la cultura digitale.
Prima, però, è necessario che ciascuno di noi faccia la sua parte:
Cyberbullying is not a game
Checka le 10 regole della Netiquette
E segnala i comportamenti tossici
Clicca qui!