Cristina.M
di Cristina Montini
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test invalsi

Prove invalsi: domani tocca agli studenti di prima e di seconda media, che saranno sottoposti a un test per valutare il livello di conoscenza della matematica e dell'italiano.

I TEST SONO UGUALI PER TUTTI - Le prove Invalsi sono composte da due test, uno di italiano e uno di matematica, uguali per tutti gli studenti italiani e che hanno lo scopo di valutare i risultati ottenuti nel campo dell’istruzione e monitorare l’andamento dei livelli di apprendimento di quella fascia di popolazione collocata tra i 7-14 anni di età.

Ad essere giudicati, però, non sono propriamente i singoli studenti, bensì è l’intero sistema di istruzione che viene posto sotto osservazione.

E CHI FA GLI ESAMI QUEST’ANNO? - Giovedì 13 maggio, come abbiamo accennato, saranno chiamati a rispondere alle domande Invasi i ragazzi delle scuole medie, ad eccezione di chi frequenta la terza classe, in quanto questi ultimi affronteranno la prova un po’ più tardi, il 17 giugno, durante gli esami di Stato e l’esito, in questo caso, sarà preso in considerazione ai fini del calcolo del voto finale. (A tutti gli studenti che quest’anno affronteranno gli esami, consigliamo di esercitarsi con le Prove degli anni precedenti e gli Esempi ed esercitazioni).

TROPPA BUROCRAZIA - Ma non tutti vedono di buon occhio questi test e a destare una certa insofferenza è l’eccessiva burocratizzazione di questa prova. Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola, infatti, parla di “Pacchi, plichi, buste e almeno 40 pagine da organizzare e compilare per il lavoro di raccolta dati, di dubbia utilità, e con la richiesta di informazioni non direttamente connesse allo svolgimento delle prove, tutto affidato alle scuole e alle segreterie” e sostiene, quindi, la necessità di valorizzare maggiormente il lavoro svolto dagli insegnanti.

INVALSI PER MIGLIORARE LE SCUOLE -
Tuttavia, una valutazione, come quella Invalsi, che permetta di comparare i livelli di apprendimento raggiunti dai ragazzi in tutto il paese ha una sua pratica utilità, come lo stesso Giorgio Rembado, leader nazionale dei presidi, sostiene. I risultati finali della valutazione, infatti, verranno poi restituiti alle scuole che, in base a questi dati, potranno autovalutarsi e migliorare la loro offerta formativa.

Cosa ne pensate delle prove Invalsi. Lasciate un commento.

Cristina Montini