
Studenti del Nord più preparati di quelli del Sud? Non è un luogo comune, ma la conclusione a cui è giunta l’Università Bocconi analizzando i dati in suo possesso. I risultati degli studenti meridionali sono peggiori di quelli dei loro coetanei settentrionali e le ragioni sarebbero le forti differenze socio-economiche che spaccano il nostro paese a metà.
MA CHI L'HA DETTO CHE AL NORD SONO MIGLIORI? - Ma davvero vogliamo credere che al Sud siano confinati solo i “caproni” mentre al Nord ci sia il fior fiore dei cervelloni? Secondo i dati elaborati dall’Università Bocconi di Milano che si è basata sulle rilevazioni dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) del 2006, Campania e Sicilia sono le peggiori regioni italiane per quanto riguarda l’apprendimento delle Scienze; la preparazione in matematica, poi, è gravemente insufficiente per circa il 42% dei ragazzi che provengono dal Sud; e, per finire, insoddisfacente anche la “comprensione dei testi” nelle zone meridionali del nostro Paese , ma con differenze minime rispetto agli studenti del settentrione.

RILEVAZIONI INVALSI - In base alle rilevazioni dell’Invalsi sulle prove di italiano e matematica fatte nelle quinte elementari, in realtà, un napoletano non avrebbe nulla da invidiare ad un milanese. Ma andando più avanti con il livello di studio, alcuni fattori giocherebbero a sfavore per le scuole del Sud. Prima di tutto al Sud vengono fatti meno investimenti nell’istruzione e quindi ci sarebbe un’offerta formativa più povera che stimolerebbe di meno i ragazzi ad apprendere.
MENO RICERCA = MENO CULTURA - Ma gli studenti meridionali, finita la scuola, frequentano università più affollate, con meno servizi e meno possibilità di fare ricerca o di approfittare di esperienze internazionali. E se a ciò si aggiunge che al Nord in genere i genitori hanno un grado di istruzione maggiore e, quindi, potenzialmente possono dedicarsi con più attenzione alla preparazione culturale dei loro figli, il quadro è completo, o perlomeno, questa è una delle interpretazioni che si possono dare.
Cristina Montini