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l'uso del software anti-plagio per le tesi universitarie prende piede nelle università italiane, ora anche a Udine

Negli ultimi anni le università hanno deciso di rendere la vita difficile a chi vuole ricorrere al "copia e incolla" nella compilazione della propria tesi di laurea, studenti che forse non hanno idea dei rischi che può comportare questa scorciatoia. Già da qualche anno, infatti, università come la Ca'Foscari di Venezia, la Bocconi di Milano e l'Alma Mater di Bologna, ma anche tante altre, usano software anti-plagio per riconoscere se gli elaborati degli studenti siano copiati da documenti reperibili su internet. La misura è stata richiesta in questi giorni anche dall'Università di Udine dove, alla facoltà di Economia, i professori hanno richiesto l’acquisto di un software in grado di controllare se i testi sono inediti. Il software è un buon metodo per evitare la compravendita di tesi online e la scopiazzatura di materiale in rete, ma ben poco può fare per la copiatura dalle pubblicazioni cartacee e se la copiatura da internet viene fatta in modo "intelligente": i testi copiati possono essere, infatti, rielaborati o tradotti senza che il software se ne accorga.

UNIVERSITA' ANTI-COPIONI - A Venezia, Milano, Bologna, ma anche a Firenze, a Roma e da adesso anche a Udine: i relatori hanno oggi un alleato per individuare i ragazzi disonesti che "rubano" da internet il materiale per la propria tesi di laurea. All'Università di Udine, la proposta di acquistare il software è stata presentata durante il Consiglio dei corsi di lauree triennali in Economia, dopo che alcuni laureandi hanno tentato di presentare ai relatori parti di tesi "prese in prestito" dalla rete. I professori se ne sono accorti e hanno invitato gli studenti a cancellare le parti copiate, ma non solo: i ragazzi dovranno trovarsi un nuovo relatore e, conseguentemente, è probabile che debbano ricominciare tutto da capo.

PLAGIO, I RISCHI - Se viene individuato un plagio la tesi è annullata, lo studente deve riscriverla e può essere sanzionato con la sospensione da sei mesi a tre anni dall' università, secondo le direttive del Ministero dell'Istruzione: il rischio è quindi, utilizzando questa scorciatoia, di ritardare di molto i tempi di laurea se si viene scoperti. Nel 2011 sono stati sospesi 2 studenti alla Ca' Foscari, la cui tesi è risultata copiata per l' 80 e il 90 per cento, rispettivamente per 6 e per 9 mesi. Comunque, ricorrere a fonti e a materiali già editi è la normale procedura per molte tesi di laurea, purché lo studente non se ne appropri: il lavoro deve rimanere personale e le fonti devono essere sempre citate per non rischiare l'accusa di plagio.

NON SOLO INTERNET - Le scorciatoie per produrre in poco tempo una tesi di laurea da 110 e lode non si trovano, però, solo su internet. E' vero che in rete è possibile trovare del materiale, articoli e pubblicazioni, e che esistono database specializzati in tesi di laurea da dove è possibile scaricare il lavoro altrui: ma al di fuori di essa non sono pochi coloro che in cambio di soldi offrono tesi preparate ad hoc. Sono avvocati, insegnanti, assistenti universitari, neolaureati. Gli annunci sono presenti spesso nei corridoi, sulle bacheche delle varie facoltà, e addirittura nei siti internet dedicati agli annunci. Il costo è alto, va dai 300 ai 2 mila euro secondo un'inchiesta del Corriere della Sera del 2011, e sale se nell'università è attivo il software anti-plagio, ma è decisamente più difficile essere scoperti. Infatti, il software anti-plagio può identificare parti copiate dalla rete, ma diventa del tutto inutile per individuare la "pesca" da articoli, tesi e pubblicazioni cartacee. Rielaborare un testo copiato, o tradurre materiale presente su internet in lingua straniera sono altre soluzioni tipiche degli "imbroglioni" delle tesi di laurea.

E tu copieresti la tua tesi di laurea?

Carla Ardizzone

Data pubblicazione 14 Ottobre 2013, Ore 9:58 Data aggiornamento 14 Ottobre 2013, Ore 11:38
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