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Studentessa disperata perché ha sbagliato facoltà

La studentessa, nonostante la sua passione per lingue e lettere, ha scelto di iscriversi a Giurisprudenza per avere “più possibilità di trovare lavoro”. Una scelta che però si è presto rivelata un errore, uno sbaglio con cui ormai convive da tre anni. E ora sembra ormai troppo tardi per cambiare strada.

Non ce la faccio più, scrive la studentessa su Reddit, “l'idea di occuparmi di queste materie fino alla pensione mi mette una depressione allucinante. Dopo la laurea vedo solo l'abisso del mondo del lavoro”.

La studentessa al terzo anno di Giurisprudenza: Studiare mi annoia da morire, 10 minuti e ho il cellulare in mano”

Così esordisce la studentessa: “Post un po' sfogo perché sono sicura di non essere sola: sono alla fine del terzo anno di giurisprudenza (più o meno dato che di quest'anno mi mancano un bel po' di esami) e non ce la faccio più. Studiare per me è una fatica, mi annoia da morire, non tanto per lo studio in sé, ma per le materie. Io avrei voluto fare lingue o lettere, materie che mi sono sempre piaciute tantissimo e che studiare per me era un piacere”

Giurisprudenza, insomma, sembra proprio non fare per lei, tanto che: “Ho una soglia dell'attenzione bassissima, 10 minuti di studio che ho già in mano il cellulare. Ripetere per me è una tortura”

Eppure l’intenzione sembra più che altro quella di sopportare: “Io non sono una che molla, non mi piace lasciare le cose a metà, per questo nonostante abbia pensato spesso a cambiare facoltà non l'ho mai fatto. Per laurearmi mi laureerò, so che ce la farò, ma non so quanto sarà soddisfacente. Penso a quali professori chiedere la tesi e la mia mente fa tabula rasa perché nessuna delle materie mi ha effettivamente appassionata così tanto”

“Dopo la laurea vedo solo l'abisso del mondo del lavoro”

La scelta a monte era dovuta a una ragione nello specifico. Una ragione che ora però sembra più che altro una condanna: “Mi sono iscritta a giurisprudenza perché teoricamente dovrebbe darmi più possibilità di trovare lavoro in seguito, ma l'idea di occuparmi di queste materie fino alla pensione (se ci arriverò mai) mi mette una depressione allucinante. So che alla fine potrei fare tutto quello che voglio, ma dopo la laurea vedo solo l'abisso del mondo del lavoro

Laurearsi giusto per il pezzo di carta

“Più passa il tempo”, scrive ancora la studentessa, “più mi convinco del fatto che ho sbagliato completamente facoltà, i miei compagni di corso prendono 30 e lode con niente, io passo giornate sui libri per una misera media del 24 (ma alla fine mi faccio andare bene tutto pur di togliermi esami). non so come stimolarmi per poter studiare serenamente (il caldo sicuramente non aiuta) e in maniera proficua nonostante mi sembri di non fare nulla in meno rispetto ai miei colleghi da 30L, non vedo la luce alla fine del tunnel ma anzi mi sembra che non finisca mai. Non voglio fare nessuna magistrale o dottorato dopo questi 5 anni perché l'idea di continuare a studiare (e in sostanza spendere altri soldi) mi deprime ancora di più. Questo è un capitolo che voglio lasciarmi alle spalle al più presto, laurearmi giusto per dire che ho il pezzo di carta

“Ho paura di deludere i miei genitori”

“Fortunatamente ho dei genitori che mi supportano in tutto, mi ascoltano, mia madre mi ha ricordato più volte che anche se vado fuori corso è tutto ok, l'importante è che io stia bene. La comprensione dei genitori però non basta a mettere in pace l’animo della studentessa: “Ma non ho la forza di dire loro tutto questo, ho paura di deluderli

Un meccanismo, questo, sempre più diffuso tra gli studenti universitari, che si trovano spesso a mentire pur di non affrontare una situazione che si fa a mano a mano più scomoda.

La studentessa vuole solo arrivare “alla fine di questa tortura”

“Non è neanche questione di riposo”, spiega, “perché di giorni di pausa me li prendo, ho un esame dopodomani per cui non mi sento granché pronta (penso lo passerò ma non prenderò un votone) e sinceramente non mi interessa, a me basta passarlo e incassare questi crediti per avvicinarmi alla laurea e alla fine di questa tortura. Spero in futuro di avere un lavoro che abbia poco o niente a che fare con l'ambito giuridico perché lo trovo noioso, asettico e poco stimolante”.

Data pubblicazione 18 Luglio 2024, Ore 12:42
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