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“Una minaccia alla libertà accademica e alla ricerca”. Secondo studentesse e studenti dell'Unione degli Universitari, la libertà accademica è sotto attacco e rischia di crollare sotto il peso del ddl sicurezza.

Il decreto, 'disegnato' dal Ministro dell'Interno Piantedosi, non piace ai giovani universitari che hanno già annunciato una mobilitazione nazionale fissata per venerdì 17 gennaio 2025.

Indice

  1. Sciopero studenti 17 gennaio: universitari contro il ddl sicurezza
  2. Sciopero studenti 17 gennaio: le ragioni della protesta

Sciopero studenti 17 gennaio: universitari contro il ddl sicurezza

“Libertà accademica sotto attacco dall’art. 31 del ddl sicurezza” esordiscono in un comunicato ragazze e ragazzi dell'UdU.

A preoccupare gli studenti, ma anche un ramo della comunità accademica, è l'articolo 31 del ddl sicurezza laddove viene specificato che "le pubbliche amministrazioni e i soggetti che erogano servizi di pubblica utilità sono tenuti a prestare al Dis, all'Aise e all'Aisi collaborazione e assistenza necessarie per la tutela della sicurezza nazionale".

I servizi segreti, si legge ancora, "possono stipulare convenzioni con questi soggetti, nonché con le università e con gli enti di ricerca. Le convenzioni possono prevedere la comunicazione di informazioni anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza".

In altre parole, atenei ed enti di ricerca pubblici saranno tenuti a comunicare alle agenzie di sicurezza (DIS, AISE e AISI) le informazioni legate al proprio operato, anche laddove queste dovessero essere coperte da normative per la privacy.

Sciopero studenti 17 gennaio: le ragioni della protesta

Per l’Unione degli Universitari “si tratta di una importante minaccia alla libertà accademica e della ricerca, che si fonda e sostanzia sul rispetto della privacy e dell’indipendenza da qualsiasi struttura”.

Inoltre “l’intenzione dietro la modifica risponde all’impianto generale su cui poggia l’intero decreto: controllare e limitare la libertà, da un lato, nelle piazza con l’aumento della repressione, dall’altro, nei luoghi del sapere, con tentativi di intromissione, è inaccettabile”.

Infine, l’invito alla mobilitazione: “per questo, per tutto l’intento repressivo della misura, abbiamo aderito insieme ad altre organizzazioni alla Rete NO DDL e scenderemo in piazza a partire dal prossimo 17 Gennaio a Roma e nelle altre città

Data pubblicazione 14 Gennaio 2025, Ore 10:45
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