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di Cristina Montini
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protesta riforma Gelmini università

Il video su youtube del Ministro Gelmini, invece di tranquillizzare gli animi, sembra aver stimolato ancor di più la creatività e l’ironia degli studenti in protesta. Da Padova il video-messaggio di Mario Stalla Gelmino spiega la riforma dal punto di vista di chi manifesta; una parodia che fa sorridere, ma allo stesso tempo lascia l’amaro in bocca.

GELMINI: IO VADO AVANTI - Intanto il Ministro dell’Istruzione, in una intervista pubblicata sul Messaggero si mostra tranquilla e fiduciosa sul buon esito della riforma universitari: “Sulla riforma vado avanti, il Paese è con me. Lo vedo quando vado in giro, quando incontro la gente. Sento che la maggioranza delle persone sta dalla mia parte, che il Paese è maturo, forse più della politica, che è pronto al cambiamento che lo vuole e lo chiede”.

MAI ALLA SAPIENZA PER MOTIVI DI SICUREZZA - E se la Gelmini quando va in giro vede che il paese è con lei, cosa ne pensa delle manifestazioni che stanno mettendo a soqquadro le università italiane e perché non è mai andata a parlare direttamente con gli studenti di un grande ateneo come quello della Sapienza? Sempre nell’intervista al Messaggero la Gelmini risponde: “Vorrei andarci, ma sono costretta ad evitare per motivi di ordine pubblico. E mi dispiace davvero. Vorrei recarmi alla Sapienza o in altri grandi atenei, ma di fatto mi è impossibile. Anche per questo cercare di accreditare l’idea che io sia un ministro chiuso che non si confronta è un falso storico, è un pregiudizio”.
Ma a margine della presentazione di un piano sulla messa in sicurezza egli edifici scolastici, il Ministro ha dichiarato di essere impegnata "in una serie di incontri con gli studenti" per facilitare l'approvazione della riforma delle università e ha specificato che se "si spiegano agli studenti il contenuto della riforma credo che si faccia un servizio al paese".

FINI DA L'OK ALLA RIFORMA - Anche Fini da il via libera alla Riforma, mette da parte tutte le riserve che Fli aveva avuto finora e dichiara: “Può anche non piacere un certo impianto della riforma, ma tentare di bloccarla avendo come certezza che rimarrebbe tutto così com'è, significherebbe fare il più clamoroso errore che si può fare per garantire il futuro dei nostri figli” e sottolinea “bloccare questa riforma sarebbe un clamoroso errore e chi protesta deve anche porsi il problema del perché c'è in Italia un così alto numero di disoccupati laureati. C'è un problema di oggettiva qualità dei titoli di studio e di collegamento delle università con le realtà economiche”.

CONTINUANO LE PROTESTE - In vista della votazione di martedì del ddl Gelmini sull’università, gli atenei italiani non placano le proteste e scelgono i luoghi simbolo della cultura per rendere ancora più evidente la loro preoccupazione per il futuro. Ecco le iniziative organizzate:

CERN GINEVRA - La protesta varca i confini nazionali! A Ginevra, studenti, dottorandi e ricercatori italiani che lavorano al Cern sono saliti oggi sul tetto del più grande laboratorio al mondo di fisica e in un comunicato stampa dichiarano: "I giovani ricercatori che lavorano al Cern si dedicano con passione alla ricerca in uno degli ambienti più competitivi del mondo, ma l'abnegazione non basta: per mantenere la ricerca italiana al livello di quella degli altri paesi europei sono necessari finanziamenti adeguati ed un sistema universitario pubblico e libero. Se questa riforma passasse si metterebbe in pericolo il ruolo di leadership nella ricerca che l'Italia ha conquistato con la fatica e la passione di tanti scienziati". E continuano: "E' un progetto che costringe all'esilio molti di noi. Facciamo appello a tutti i parlamentari perché non votino con leggerezza questo provvedimento. Se passa questa riforma il nostro futuro e' un buco nero".

PALERMO - Oltre 30 manichini sono stati appesi nella notte davanti al rettorato a Palermo e striscioni con scritto: "Riforma Gelmini: presunta meritocrazia, attacco al diritto allo studio, precarietà, tagli, privatizzazioni, università-aziende".

FIRENZE – Lezioni notturne nella facoltà di Architettura e Psicologia dell'università di Firenze. I due collettivi studenteschi hanno organizzato dalle 19 di oggi a domattina ben dodici ore di lezioni. E per domani, martedì 30, verranno sospese le lezioni all’università di Pisa.

ROMA – Sarà l’ateneo della Sapienza ad essere il fulcro della protesta con assemblee e le lezioni sui tetti del noto fisico Giorgio Parisi. Lo scopo è quello di occupare tutte le facoltà almeno per una notte fino a domani, giorno della votazione del ddl alla Camera. Oggi pomeriggio, inoltre, sul tetto di Architettura in piazza Borghese, assieme ai ricercatori saliranno sul terrazzo Nicola Piovani e Ascanio Celestini. Al Colosseo e a Porta Pia si svolgeranno due flash mob organizzati dagli studenti, che impacchetteranno i monumenti e faranno crollare finte macerie: un'azione ispirata a quanto realmente accaduto a Pompei.

CAGLIARI – I presidi di studenti e ricercatori nelle Università di Cagliari e Sassari hanno organizzato una manifestazione intitolata "L'Università non si spegne", con sit-in e fiaccolata con corteo nelle vie cittadine. A Cagliari l'iniziativa partirà alle 17:30 con un sit-in in piazza Costituzione da dove i manifestanti partiranno con la fiaccolata che raggiungerà il Palazzo delle Scienze dove, alle 21, comincerà la “veglia funebre per l'Università” in attesa dell'inizio della seduta della Camera.

L'AQUILA - In piazza Duomo, zona agibile nel cuore del centro storico devastato dal terremoto, studenti, docenti, ricercatori e amministrativi di tutte le facoltà accademiche dell'Università dell'Aquila hanno organizzato un sit-in dal titolo provocatorio “Università pericolanti”. Si andrà in piazza con bandiere e striscioni e verranno attivate delle lezioni all'aperto. Occupata la facoltà di Scienze.

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