"Dalle figuracce in aula, ai blackout durante gli esami orali, ai cazziatoni dei professori... raccontiamo i momenti peggiori della nostra carriera universitaria".
Scrive così un utente su Reddit, provocando le reazioni di tanti altri studenti, che nei commenti raccontano i loro momenti più imbarazzanti o quelli da dimenticare della loro carriera universitaria.
Tra le risposte c’è chi racconta di figuracce in aula o di attacchi d’ansia per gli esami, ma anche di prof un po' rigidi che mettono in difficoltà.
Quando si festeggia troppo
Il giorno dopo una festa, se si riposa poco, è difficile essere lucidi per seguire le lezioni. Tra i rischi che si corrono c’è quello di rilassarsi troppo facendosi sfuggire qualcosa di troppo, com’è successo all’utente che ha dato il via alla discussione su Reddit:
“Ultima settimana di lezione dell'anno accademico, lezione di economia aziendale, aula semi vuota. La sera prima si era fatto un po' tardi per festeggiare l'imminente fine delle lezioni, l'energia della mattinata era piuttosto sonnolenta. Ero assorto e intorpidito, talmente tanto che non mi sono accorto del movimento intestinale".
Continua il racconto lo studente: "Mi è uscito un peto al massimo volume e tutti si sono girati verso di me. Sono diventato viola in faccia e sono sprofondato nella sedia. Ancora, se ci penso, da un lato rido malissimo e dall'altro mi viene voglia di andare a nascondermi".
Momenti imbarazzanti in aula
Tra i commenti su Reddit, molti utenti condividono i loro momenti imbarazzanti nelle aule universitarie, ma anche quelli dei loro compagni di corso: “Lezione di teoria dei grafi, da due ore, post pranzo. Un ragazzo dietro di me (aula piccola, 20 persone) si addormenta e inizia a RUSSARE. Sempre più forte. Dopo qualche minuto si accorge anche il prof, che se la ride. Viene richiamato con un "[nome] SVEGLIAA".
E ancora: "Stesso ragazzo trovato a dormire in un laboratorio di informatica, disteso su due sedie, anche lì russava”.
Ovviamente non possono mancare gli scivoloni, come nel caso di questa studentessa: “Rotolo sulle scale dell'aula gremita. Tra il pubblico, anche il ragazzo che speravo mi notasse... In effetti, non sono passata inosservata”.
Ansia e prof e colleghi…
In ogni percorso didattico si incontrano ansia e professori rigidi, che potrebbero metterci in difficoltà, ma anche i colleghi di corso non sempre sono di supporto.
È successo a una ragazza, che nei commenti racconta: “Completo vuoto di memoria durante l’orale di fisiopatologia, eravamo interrogati praticamente 'a coppie', nel senso che gli altri stavano in corridoio e il professore chiamava due persone alla volta, il ragazzo che era interrogato con me continuava a scuotere la testa e fare facce guardando il prof, il che mi ha solo fatta innervosire e andare ancora peggio, non vedevo l’ora di alzarmi”.
Qui però il supporto è arrivato da un altro utente che ha risposto: “Certo che esistono colleghi str***i…”.
Anche la tensione gioca brutti scherzi, provocando scene molto imbarazzanti: “Prima del mio secondo esame (archeologia e storia dell’arte del Giappone, di cui conservo bellissimi ricordi), preso dalla tipica ansia pre-esame ho avuto un attacco di mal di pancia".
Il proseguo è da film: "Long story short ho evacuato in bagno, l’unico problema è che in concomitanza c’erano le proclamazioni di laurea, il bagno era strapieno non solo di puzza di m***a ma anche di persone. Non credo fosse possibile per loro risalire al fatto che fossi io lo scaca***e, però è stato molto imbarazzante!”.
Infine il rapporto con i prof, non sempre dei migliori, come questo utente che è rimasto spiazzato durante un esame dalla risposta del docente: “Esame di produzione dell’edilizia, mi chiede di spiegare il 'Principio del buon padre di famiglia', do la definizione in maniera incerta, il professore si innervosisce e dice 'sa a volte non sempre i genitori sono dei bravi genitori, per esempio delle volte fanno nascere i bambini senza amore, nascono per errore come nel suo caso'. Non sapevo che rispondere, quindi mi sono giocato una risata isterica, ho firmato il foglio con il mio 21 e mi sono dato alla macchia…”.
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