
La Giannini in Senato nella presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero, ha affrontato anche la questione dei giovani medici rimasti in stand by dopo la laurea a causa di un’assenza piuttosto consistente di borse di studio per la specializzazione. Proprio loro avevano dichiarato guerra con la promessa di scendere in piazza per i propri diritti. Ma il ministro li rassicura annunciando il concorso nazionale d’accesso alle Scuole di Specializzazione fissato all’incirca per la metà di ottobre.
GIOVANI MEDICI: NIENTE PAURA- "Prima dell'estate bandiremo il concorso nazionale, per titoli e prove, per l'accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina che si terrà intorno alla metà di ottobre". Queste le parole del ministro nel Comunicato stampa dello scorso primo aprile. La Giannini ha inoltre aggiunto di puntare ad una semplificazione delle modalità di partecipazione per i futuri specializzandi, aprendosi alle loro richieste. In collaborazione con il ministro della Salute, poi, si provvederà alla risoluzione del problema “dell’inaccettabile crollo del numero di borse”. In previsione del concorso e dei cambiamenti annunciati, è stata inoltre indetta per oggi una riunione a cui hanno preso parte anche i rappresentanti dei giovani medici con l’obiettivo di dire la loro e apportare ulteriori miglioramenti.
BORSE DI STUDIO: CHE FINE HANNO FATTO? - Ricordiamo che il problema per cui i giovani laureati in Medicina hanno incominciato la protesta è tutt’altro che secondario. Infatti i malumori sono nati a fronte del fatto che le borse di studio a disposizione per la specializzazione bastano a coprire circa 3300 contratti di formazione l’anno, lasciando scoperti oltre 5mila laureati. Una realtà inaccettabile per tutti coloro che dopo test d’ingresso e 6 anni serrati di studi ed esami, vedono uno “stop” alla loro carriera del tutto inaccettabile. Tra gli 8 e i 9mila gli aspiranti medici arrabbiati a causa del fatto che, raggiunto il traguardo della laurea, solo uno se tre riesce ad andare avanti.
LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI- Così si sono fatte sentire forti e chiare le richieste dei giovani laureati desiderosi di poter concludere il proprio percorso con la specializzazione. Appoggiata da medici, personalità scientifiche e accademiche come i rettori delle università di Milano, Milano-Bicocca, San Raffaele, etc., la petizione dei medici rivolta al Governo punta essenzialmente “all’investimento di fondi” sufficienti a finanziare dal 2014 in poi la formazione specialistica di almeno 6mila laureati l’anno. Inoltre i giovani in protesta hanno ribadito l’importanza del numero chiuso per accorciare le distanze tra il numero dei laureati e quello delle borse disponibili per la specializzazione.
Margherita Paolini