
La scorsa settimana il decreto legge Gelmini sulle università è diventato legge. Molti di voi ancora non sanno cosa faranno dopo le superiori, ma è sicuramente importante capire cosa cambierà nelle nostre università. Un decreto che, almeno nelle intenzioni, vuole riportare la meritocrazia anche negli atenei rendendo più efficiente la ripartizione della spesa e premiando le università più virtuose.
VANTAGGI PER I MIGLIORI - La nuova legge consentirà alcuni benefici alle Università più virtuose ed alcuni handicap a quelle sprecone. Le Università migliori avranno, per esempio, più finanziamenti. Il merito verrà valutato attraverso i parametri di valutazione Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario) e Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca). Sarà aumentato il numero di ricercatori, cercando anche di puntare ad un target più giovane: un dato su tutti, il fatto che si debba riservare il 60% dei futuri posti a nuovi ricercatori. In totale dovrebbero essere assumibili 4000 nuovi ricercatori.

- Riguardo le Università sprecone, tutte quelle che d'ora in poi spenderanno più del 90% dei finanziamenti statali in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale. Un buon modo per evitare lo spreco di soldi provenienti dal Ministero.
COSA CAMBIA PER GLI STUDENTI - Dal lato studenti, invece, sono stati finalmente incrementati i soldi destinati ai ragazzi meritevoli ma privi di mezzi economici: questi, infatti, fino a quest'anno, non sempre riuscivano a ricevere la borsa di studio, nonostante avessero i requisiti per richiederla (erano in 40.000 a non riceverla nonostante avessero i requisiti). Inoltre sono stati destinati 65 milioni di euro per progetti di residenze universitarie. Per evitare inoltre i favoritismi che hanno caratterizzato in questi anni le nostre Università, sono state previste modifiche anche ai concorsi: d'ora in poi ci saranno quattro professori sorteggiati da un elenco di commissari ed un solo professore ordinario nominato dalla facoltà stessa.