
La vita da fuorisede nelle grandi città richiede spese sempre più insostenibili, ma gli universitari non rinunciano allo studio. Per aggirare il problema del caro affitti, la soluzione è quella di scegliere atenei più piccoli, meno rinomati e vicini alla propria casa.
A rivelarlo sono i dati raccolti dal Censis, l’istituto di ricerca socio-economica italiano, che ha rilevato un aumento delle iscrizioni in atenei minori, a sfavore di quelli più prestigiosi situati nelle grandi metropoli, in cui il costo degli alloggi non fa che aumentare.
I dati del Censis
Si torna ancora a parlare di caro affitti e questa volta sono i dati a raccontare una delle conseguenze legate al problema degli alloggi per gli universitari. Se, come ricorda ‘AGI’, una recente ricerca condotta da Immobiliare.it testimonia come il prezzo di una stanza in città come Roma e Milano raggiunge cifre sempre più alte, non si può tenere conto dei dati raccolti dal Censis. Nella sua annuale rilevazione sul numero di immatricolati e sulla classifica delle università italiane, l’istituto di ricerca ha evidenziato alcune interessanti tendenze. Il numero di iscritti per l’anno accademico 2024/2025 è aumentato soprattutto negli atenei minori. Nel sud e nelle isole le immatricolazioni sono aumentate del 4,2%; a Nord-Est è stato registrato un aumento del 1,2%; mentre a Nord-Ovest e al Centro il numero di iscritti è diminuito rispettivamente del 2,5% e del 3,6%.
Cambiano i flussi degli studenti
Questi dati sono sintomatici dell’insostenibilità del costo degli affitti per gli alloggi dei fuorisede nelle grandi città, e in generale della vita da studenti lontani da casa. Ad oggi, gli studenti stanno modificando i parametri con cui decidono quale ateneo frequentare, guardando sempre più alle spese da sostenere, alla vivibilità degli atenei e alla possibilità di ottenere borse di studio, e sempre meno al prestigio o alla fama delle università.
La classifica degli atenei
Al primo posto della classifica del Censis riguardante i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) figura l’Università di Padova, seguita dall’Università di Bologna. La Sapienza di Roma si ferma solo al terzo posto. Stupisce, invece, la quarta posizione occupata dall'Università di Palermo, che guadagna ben tre posizioni dall’anno scorso. Resta ferma al settimo posto l’Università di Torino.
Anche la classifica dei grandi atenei statali (quelli che possono ospitare dai 20.000 ai 40.000 studenti) riporta risultati sorprendenti. Al vertice figura l’Università della Calabria, seguita da Pavia, Perugia, Parma, Cagliari e Salerno. Milano Bicocca occupa solo il settimo posto, Roma Tre solo il quattordicesimo.
Chiara Galgano