
Infatti, tra quanti avevano concluso la settimana precedente con un classe incompleta o totalmente a casa per via delle positività, in oltre 4 casi su 10 il periodo di Dad (didattica a distanza) o di Ddi (didattica digitale integrata) per uno o più alunni è stato effettivamente accorciato proprio dalle nuove regole.
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Con una comunicazione migliore sarebbe andata anche meglio
Peccato per la difficile comunicazione tra istituti e famiglie. Perché gli studenti sottolineano come, nonostante i contenuti del provvedimento del Governo fossero chiari già nel corso della settimana scorsa, parecchi dirigenti scolastici hanno atteso il weekend - e le circolari interne del Ministero dell’Istruzione - per avvertire le famiglie: a sostenerlo sono ben 2 ragazzi su 3.Altrimenti la “copertura” dell’isolamento ridotto avrebbe potuto essere anche più ampia. Visto che la metà (50%) degli alunni interessati dai cambiamenti del protocollo riporta che loro stessi o alcuni compagni, proprio a causa dello scarso preavviso, non hanno fatto in tempo a sottoporsi al tampone di controllo, previsto per il rientro in classe dei non vaccinati e dei vaccinati o guariti da più di 120 giorni.
Studenti spaccati a metà sulla bontà delle nuove regole
Di sicuro c’è che gli studenti appaiono divisi sulle nuove norme di legge, che di fatto azzerano la Dad per i vaccinati con dose booster, vaccinati e guariti (da meno di 120 giorni) e per gli esenti da vaccinazione. È vero che la maggioranza (51%) appoggia la linea dell’Esecutivo, ma un consistente 49% la boccia, accusandola di fare inutili discriminazioni tra immunizzati e no.“Il tentativo di ridurre al minimo la Dad per gli studenti sta funzionando, i dati lo confermano. Non pochi sono infatti gli alunni che già dal primo giorno di questa settimana sono tornati in classe grazie al dimezzamento della quarantena per i non vaccinati o all’azzeramento della stessa per i vaccinati o guariti”, commenta così i dati Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, che aggiunge: “Il passaggio a nuove norme con valore retroattivo nello spazio di pochi giorni ha però costretto le scuole, già molto in affanno nella gestione dei casi Covid, a fare “gli straordinari”. La speranza è che, dopo questo fine settimana particolarmente impegnativo, la semplificazione delle regole diventi effettiva e che i dirigenti scolastici, e con loro gli studenti e le famiglie, possano affrontare con più serenità i prossimi mesi di scuola”.