
La GenZ è consapevole che un uso eccessivo del digitale può causare effetti collaterali, soprattutto tra chi è nella prima fase dell'adolescenza: il 49% dei 19-24enni, secondo una ricerca svolta da Skuola.net e l'Associazione Di.Te. sarebbe favorevole a consegnare gli smartphone solo a chi ha più di 14 anni e i social solo a chi ne ha compiuti 16. Sorprendentemente anche tra i 10-15enni - i diretti interessati da eventuali limitazioni - ci sono dei favorevoli e sono il 29%.
Sappiamo che la nostra community, che si è recentemente espressa su questo tema nella Carta dei Diritti Digitali, ha suggerito un approccio equilibrato: associare l'educazione e la formazione a soluzioni tecnologiche semplici che impediscono accessi precoci al digitale ma nel contempo non ostacolino chi ha l'età o i requisiti per farlo.
Meta - l'azienda di Instagram e Facebook - ha recentemente espresso il suo sostegno ad un approccio di questo tipo, chiedendo alle istituzioni di definire una "maggiore età digitale" condivisa a livello europeo. La proposta prevede che i genitori possano approvare l'accesso dei loro figli a piattaforme digitali, tra cui i social media, in modo da garantire esperienze online più sicure e adatte all'età. Ma cosa implica veramente questa iniziativa, e come si allinea alle esigenze di genitori e teenager?
Indice
La posizione di Meta: sicurezza prima di tutto
La sicurezza dei giovani online è sempre stata un punto di attenzione per Meta. L'azienda ha sviluppato una serie di strumenti per proteggere i teenager durante la navigazione su piattaforme come Facebook e Instagram. La proposta di introdurre una maggiore età digitale condivisa in tutta l'UE, con un sistema di approvazione dei genitori, si inserisce in questa visione. Meta sostiene che i genitori siano le figure più indicate per decidere quali contenuti e servizi sono adeguati per i propri figli, in quanto li conoscono meglio di chiunque altro.
I principi chiave per una maggiore età digitale
La proposta di Meta si fonda su tre principi principali che dovrebbero guidare l’introduzione di questa normativa:
-
Approvazione genitoriale: i genitori devono essere coinvolti nel processo di download delle app da parte dei ragazzi. Un recente sondaggio ha rilevato che il 75% dei genitori europei è favorevole a questa misura.
-
Coerenza tra i vari attori del settore: non solo i social media, ma tutte le app utilizzate dai giovani, incluse quelle di gaming e streaming, dovrebbero seguire queste regole. Questo approccio mira a proteggere i ragazzi su ogni tipo di piattaforma digitale.
-
Verifica dell’età: una verifica dell'età semplice e sicura è fondamentale per rendere questa misura efficace. Meta sostiene una soluzione comune per tutti i paesi europei, che possa garantire coerenza e rispettare la privacy degli utenti.
La verifica dell’età attraverso gli app store
Perché la proposta possa funzionare, è necessario un sistema di verifica dell'età solido e facile da usare. Meta supporta una soluzione che potrebbe essere implementata a livello di app store o di sistema operativo, offrendo ai genitori un'esperienza uniforme e sicura, garantendo al tempo stesso la privacy dei minori.
Il ruolo dei genitori e la protezione tramite Account per Teenager
L'azienda non è nuova all'implementazione di strumenti di protezione per i minori. Gli Account per Teenager, infatti, sono stati sviluppati per aiutare i genitori a monitorare l’attività online dei propri figli, consentendo loro di stabilire limiti e regole personalizzate. Questi account proteggono i ragazzi da contenuti inappropriati e limitano le interazioni con sconosciuti, pur mantenendo la possibilità per i teenager di esplorare e socializzare in sicurezza.
L’opposizione ai divieti totali
Questo perché Meta si oppone all’introduzione di divieti totali per l’accesso ai social media. Tali divieti, secondo l’azienda, rischiano di togliere ai genitori il controllo sulle scelte digitali dei propri figli. Inoltre, limitarsi solo ai social media potrebbe spingere i giovani verso piattaforme meno regolamentate e più pericolose. La soluzione proposta favorisce un approccio più equilibrato, che tenga conto delle diverse esigenze dei ragazzi e dei genitori, senza escludere il coinvolgimento attivo dei genitori nella gestione dell'accesso online.
Un compromesso che può funzionare?
In un’epoca in cui il confine tra online e offline è sempre più sfumato, la protezione dei minori nelle piattaforme digitali è comunque fondamentale. Meta ha perciò trovato una via di mezzo tra la sicurezza e la libertà dei ragazzi, sostenendo una maggiore età digitale che permetta un controllo parentale senza escludere i teenager dal mondo digitale. Con il supporto di una soluzione di verifica dell’età semplice e coerente, i genitori potrebbero sentirsi più sicuri nel permettere ai propri figli di esplorare e crescere nel mondo online.