2' di lettura 2' di lettura
Mario Draghi

Un radicale cambiamento nel modo in cui vengono gestiti la produttività e lo sviluppo delle competenze nei settori produttivi. È quanto propone Mario Draghi nel suo Rapporto, dopo essere stato incaricato dalla Commissione europea di preparare una relazione sulla sua visione personale del futuro della competitività europea.

Sarebbe l'unico modo, secondo l'ex presidente del Consiglio italiano, per affrontare uno scenario globale che si sta trasformando velocemente e nel quale l'Europa rischia di inaugurare un periodo di declino.

L'unica chance per l'UE è quella di accettare la sfida di diventare più produttiva, accettando le trasformazioni in atto e facendo uno sforzo straordinario (dell’ordine di 800 miliardi all’anno) attraverso “strumenti di debito comune, da utilizzare per finanziare progetti di investimento congiunti volti ad aumentare la competitività e la sicurezza” europea.

Competenze e istruzione, tema chiave per un'Europa che deve crescere

Non può che essere centrale in questo senso il tema del miglioramento delle competenze degli addetti alla produzione di beni e servizi nell'intera Unione Europea, uno dei principali progetti di investimento secondo l'analisi di Draghi. Per questo i sistemi scolastici e la ricerca non possono restare nell'ombra, ma devono avere un ruolo di primo piano per la crescita europea.

Il portale Tuttoscuola ha analizzato il Rapporto e sviluppato approfondimenti sul tema dell’istruzione: tra le proposte, anche un trattamento lavorativo ed economico che riflettano il valore della professione degli insegnanti, oltre che "aiutare ad attrarre e trattenere individui di talento nella professione di insegnante”.

Tutti gli approfondimenti: