
Soffiano venti di guerra in Europa. Per la verità si tratta ancora di una leggera brezza, ma l'escalation del conflitto in Ucraina sta spingendo molti a interrogarsi su possibili scenari bellici.
In Germania, per esempio, il quotidiano Süddeutsche Zeitung ha annunciato un piano che in caso di guerra prevederebbe la costruzione di bunker anti-atomici per ospitare la popolazione.
E se in Svizzera possono dormire sonni tranquilli, data la presenza di oltre 370mila bunker disposti sull'intero territorio nazionale, in Italia crescono i dubbi tra gli addetti ai lavori circa un possibile coinvolgimento del nostro Paese.
Nelle ultime ore si è quindi tornati a parlare di leva militare: in caso di guerra, infatti, anche l'Italia – in quanto membro dell'Alleanza Atlantica - sarebbe chiamata in causa. La vera domanda è: chi verrebbe chiamato a combattere?
Chi verrebbe chiamato alle armi in caso di guerra?
Chi verrebbe chiamato alle armi in caso di guerra? La risposta la si può trovare nell'articolo 78 della nostra Costituzione che, al riguardo, è piuttosto chiaro: qui, viene specificato che sono le Camere a deliberare lo stato di guerra e a conferire al governo i poteri necessari per intervenire.
Nell'ordine, i primi a dover rispondere alla chiamata alle armi sarebbero i diversi corpi armati, come Esercito, Marina, Aeronautica militare, Carabinieri e Guardia di Finanza (esclusi i corpi dei Vigili del Fuoco e della Polizia Penitenziaria).
A seguire sarebbero interessati anche tutti gli ex militari che hanno lasciato le Forze Armate da meno di 5 anni e, in ultima istanza, i civili, che verrebbero chiamati solo in caso di estrema necessità.
Più nello specifico, verrebbero chiamati alle armi tutti i cittadini di sesso maschile di età compresa tra i 18 e i 45 anni.
Si può rifiutare la chiamata alle armi?
Questo nonostante la leva obbligatoria sia stata sospesa nel 2004. L'obbligo, infatti, è stato solo congelato, ma non eliminato: dunque, può tornare in vigore tramite decreto del Presidente della Repubblica. Riguardo la leva obbligatoria, poi, c'è una recente proposta depositata dalla Lega.
Nell'ipotetico caso di una chiamata alle armi, questa non potrà essere rifiutata. Lo specifica l'articolo 52 della Costituzione, dove si legge che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici".