
La quinta edizione del rapporto Eurydice sull'insegnamento delle lingue straniere a scuola in Europa è particolarmente ricca di spunti e copre tutti i principali aspetti concernenti l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue.Il volume ricchissimo di dati combina informazioni statistiche e qualitative sull’insegnamento e l’apprendimento delle lingue nei diversi sistemi di istruzione europei.
Vengono analizzati 60 indicatori organizzati in cinque diversi capitoli: contesto, organizzazione, partecipazione, insegnanti e processi educativi.
Insegnamento delle lingue straniere in Europa
Gli alunni cominciano ad imparare una lingua straniera sempre più precocemente, ossia nei primi anni dell’istruzione primaria (tra i 6 e i 7 anni). Anche l’Italia rientra tra questo gruppo, grazie alla legge 53/2003 che ha introdotto l’insegnamento obbligatorio dell’inglese a partire dal primo anno della scuola primaria (6 anni). Purtroppo, in molti stati, sono poche le ore dedicate alle lingue straniere nel livello primario. Nella maggioranza dei paesi, infatti, questa percentuale varia dal 5 al 10% del volume orario totale. L’inglese è la lingua straniera più studiata nelle scuole dei paesi europei, sia durante l’istruzione primaria che secondaria. Quando una lingua straniera che non sia l’inglese è obbligatoria, spesso si tratta di una lingua ufficiale di Stato, come ad esempio il francese nella Comunità tedesca e fiamminga del Belgio e a Cipro, il tedesco, inglese e francese sono tutte lingue obbligatorie in Lussemburgo, in Svizzera, oltre all’inglese, a seconda dei cantoni, sono obbligatori il tedesco, il francese, l’italiano o il romancio.