
La Francia "apripista"
Nel bel mezzo del dibattito sull'uso delle armi occidentali in Russia, la posizione del presidente francese voleva essere pragmatica. Secondo Macron dire a Zelensky "non avete il diritto di raggiungere il punto da cui vengono lanciati i missili', equivarrebbe a dire “vi diamo le armi ma non potete difendervi”.
Tuttavia, lo stesso Macron ha voluto tracciare una linea rossa, parlando espressamente di attacchi limitati alle basi militari russe da dove la Russia colpisce l’Ucraina. “Non dobbiamo permettere che altri obiettivi in Russia vengano colpiti, e ovviamente [non] obiettivi e postazioni civili”, ha imposto come condicio sine qua non.
Berlino segue Parigi
Eppure negli ultimi mesi la Germania, come al momento anche l'Italia, aveva espresso grande riluttanza all'idea di vedere armi occidentali colpire il territorio russo.
Il no, per ora, degli USA
Martedì, però, la posizione della Francia e della Germania si è scontrata con la risposta degli Stati Uniti. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby ha confermato che la posizione americana sulla questione non è assolutamente cambiata: "Non incoraggiamo né permettiamo l'uso delle armi fornite dagli Stati Uniti per colpire il suolo russo", ha aggiunto sull'argomento.
La Russia evoca il conflitto globale
“In Europa, soprattutto nei paesi più piccoli, devono pensare a cosa stanno giocando. Devono ricordare che spesso si tratta di Stati con un territorio piccolo e una popolazione molto densa”, ha detto durante un viaggio in Uzbekistan. “Questo fattore è una cosa seria che devono tenere a mente prima di parlare di colpire in profondità nel territorio russo".
“Questa escalation permanente può avere gravi conseguenze”, ha aggiunto il capo del Cremlino, in un momento in cui Kiev chiede più che mai di poter utilizzare le armi fornite dai suoi alleati secondo le sue esigenze strategiche. Vladimir Putin ha anche ricordato che il timore occidentale di un’escalation è più che giustificato. Secondo lui, anche se fossero stati i militari ucraini a effettuare gli attacchi, sarebbero stati “preparati” dall’Occidente che avrebbe fornito loro le armi. Ciò viene vissuto dal leader russo come un desiderio di “conflitto globale” da parte degli alleati di Kiev.