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Fight Club, un nuovo fenomeno social "segreto" si diffonde tra i giovani articolo

“Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club”: una frase diventata cult per milioni di ragazzi, nati grosso modo a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80. Il passaggio più noto dell’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, da cui è stato tratto il famosissimo film con Brad Pitt e Edward Norton.

Un motto diventato nel tempo sinonimo di segretezza assoluta. Quella a cui, a quanto pare, non badano gli adolescenti di oggi. Perché l’immaginario legato ai ‘Fight Club’ – gruppi di persone che s’incontrano, proprio come nel libro, per sfogare i bassi istinti - ha contagiato anche gli adolescenti di oggi. Ha fatto scalpore la notizia che racconta di frotte di ragazzini che si danno appuntamento in centro – precisamente a Piacenza - per darsele di santa ragione. Risse organizzate per il semplice gusto di picchiarsi, di far valere la legge del più forte.

Ma quale segretezza! In tanti conoscono da vicino questi gruppi social

Solo che loro, a differenza dei ‘fratelli maggiori’, sembrano avere dimenticato proprio la regola numero uno: il patto del silenzio. Non solo decidono luogo e ora sui social network (invitando gli altri a partecipare) ma lo raccontano a tutti, persino ai genitori. Un fenomeno che, tra l’altro, si estende ben oltre la provincia emiliana. Secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net all’indomani dei fatti di Piacenza – su circa mille adolescenti – circa 1 su 4 conosce questo particolare ‘rito’. Con una partecipazione attiva piuttosto massiccia: tra quanti sono al corrente dei ‘Fight Club’ all’aperto, quasi il 30% fa parte del gruppo social che li organizza, divisi a metà tra chi vuole solo osservare e chi prende parte alle s****ttate.

Le porte del ‘fight club’ restano aperte anche ai genitori

Ma, come detto, il dato più interessante è la quasi totale assenza di segretezza. Il fatto che l’organizzazione parta dai social network lascia la porta aperta a chiunque. Genitori compresi. Sempre secondo quanto raccontano i ragazzi, la stragrande maggioranza delle famiglie – quasi 3 su 4 – è al corrente che il figlio fa parte di un “Fight Club 2.0”. Partendo da tale premessa, è ovvio che gli amici siano ancora più informati sull’attività del gruppo: il 45% dei membri del club ha condiviso questa sua passione con tutti i suoi coetanei, il 15% solo con i più stretti, il 19% solamente con gli appartenenti al gruppo dei ‘combattenti’, appena il 21% ha tenuto gli amici fuori dalla faccenda.