
Nuovo anno scolastico, problemi di sempre. L’escalation di violenza nelle nostre classi, nonostante il clamore mediatico suscitato dai fatti più recenti, non tende ad arrestarsi. Anzi, le cose sembrano peggiorare.
Specialmente se di mezzo, nelle vesti di vittima, c’è un professore. Perché il racconto dell’ultimo episodio avvenuto vicino Monza, più che di uno scontro studente-docente, assume i contorni di un agguato. Confermando come il bullismo contro gli insegnanti sia un fenomeno tutt’altro che marginale. Lo dicono i numeri.
A Vimercate il prof è quasi vittima di un agguato
Siamo in un istituto superiore di Vimercate. Sembra una giornata di scuola come tante. Invece, all’improvviso, succede l’impensabile. Le luci vengono spente, le tapparelle abbassate rapidamente, in pochi secondi nell’aula è buio pesto. A quel punto inizia il delirio: urla, schiamazzi, lancio di oggetti vari, persino di sedie. Una di queste colpisce a una spalla la 56enne prof d’italiano e storia. Perché il particolare che rende ancora più assurdo l’evento è questo: la docente era in classe, nessuna ora di ‘buco’. Ed è proprio mentre tentava di uscire dalla classe, alla fine della lezione, che tutto è cominciato. Senza che lei potesse riuscire a vedere i responsabili del gesto, visto che era girata di spalle.
Una scuola ‘complicata’
“Non ci credo, questo è davvero troppo”, il primo commento dell’insegnante. Perché questa scuola di Vimercate non è nuova a fatti turbolenti, è uno di quegli ambienti cosiddetti ‘difficili’. Già nel 2013, qui, un altro docente venne colpito dal pugno di un alunno. Stavolta, però, si potrebbe trattare di un attacco di gruppo mirato nei confronti della prof. Ma non è escluso che sia stato solo un gioco, sin troppo pesante, tra adolescenti. È quello che stanno cercando di chiarire i Carabinieri che stanno indagando sulla vicenda dopo che la donna ha sporto denuncia (per lei anche qualche giorno di prognosi). Il preside, invece, dopo aver segnalato l’accaduto alla Procura per i minori, ha tentato di rintracciare gli aggressori. Ma, finora, l’identità del lanciatore di sedie non è ancora saltata fuori.