A.Lib
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Casa

Davanti ai costi proibitivi degli alloggi, un gruppo di giovani abitanti di Amsterdam, la maggior parte studenti universitari, ha guardato al proprio futuro e si è chiesto come si fare a permettersi di vivere nella propria città.

Una nuova casa

“E se costruissimo un nuova casa?" si sono chiesti. Si sono riunti ogni mese dal 2020 per parlarne. E lentamente, è successo.

Amsterdam, la capitale ambita di un paese in grave crisi immobiliare, è uno dei posti in Europa in cui è più difficile stabilirsi. Nel settore privato gli affitti sono alle stelle – 900 euro per una stanza in un appartamento condiviso – e per l’edilizia sociale si può aspettare fino a 20 anni.

Dal sogno al progetto

La visione del gruppo sarebbe potuta rimanere un sogno se il municipio non avesse approvato un piano per 15-20 progetti di edilizia cooperativa entro quattro anni, metà dei quali autocostruiti. L’obiettivo finale era che il 10% di tutto il nuovo patrimonio immobiliare di Amsterdam fosse di proprietà cooperativa.

È lì che hanno iniziato a prendere le cose più seriamente, creando dei sottogruppi: finanziamenti, sostenibilità, ecc. Hanno dovuto imparare molto, in fretta. Si sono registrati come associazione, hanno scritto un piano e poi un progetto. Hanno fatto poi la fatidica domanda.

Con loro grande stupore, la domanda venne accettata. A quel punto hanno contattato un team di architetti con esperienza in progetti cooperativi senza scopo di lucro, hanno raccolto i soldi per pagarli e hanno presentato un progetto per un edificio di quattro piani, rivestito in legno e costruito in modo sostenibile, con 40 appartamenti, dai monolocali fino ai trilocali.

Contro la forte concorrenza di altri progetti, il gruppo si è aggiudicato un terreno a 20 minuti dal centro città in tram e 45 minuti in bicicletta, a IJburg, un nuovo quartiere residenziale che sta lentamente emergendo su isole artificiali che sorgono dal lago IJmeer.

Come hanno trovato i soldi

Attraverso un mix di prestiti da una banca e dal municipio, il crowdfunding di amici e familiari e due emissioni di obbligazioni, il gruppo di 26 membri ha raccolto quasi 9 milioni di euro dei costi di costruzione stimati tra i 12 e i 13 milioni di euro. Con un po’ di fortuna, i lavori inizieranno entro la fine dell’anno.

La cooperativa sarà proprietaria dell'edificio e ogni residente pagherà un affitto mensile. Circa un terzo degli appartamenti saranno considerati alloggi sociali, mentre il più costoso – un appartamento familiare – dovrebbe costare 1.200 euro al mese.

Ma entro la fine del prossimo anno o l’inizio del 2026, il gruppo dovrebbe riuscire a trasferirsi in una casa a zero emissioni di carbonio completa di pannelli solari sul tetto, spazi comuni su ogni piano, camere per gli ospiti, un capannone per gli attrezzi condiviso, un palco e uno studio musicale.

La loro avventura non riguarda solo gli alloggi a prezzi accessibili. Si tratta anche di costruire una vera comunità: alcuni appartamenti vengono riservati a persone che affrontano sfide abitative ancora più grandi – i richiedenti asilo, per esempio.

Una nuova città

L'utopia di Amsterdam offre una visione della futura vita cittadina. Non è fatta di inquinamento, cemento, grattacieli, speculazione, affitti in costante aumento e mutui sempre più inaccessibili. Le nuove case della città potrebbero essere sociali, sostenibili e convenienti.

 
Antonio Libonati 
Data pubblicazione 15 Maggio 2024, Ore 17:15
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