
Una volta l’università era appannaggio di una relativa minoranza e andare fuoricorso era quasi la regola. Oggi la situazione si è (quasi) completamente ribaltata: la maggioranza dei diplomati si immatricola all’università e così gli iscritti alle università hanno superato quota 2 milioni.
Certo, ancora troppi pochi studenti arrivano fino in fondo - circa il 30% della popolazione giovanile è in possesso della laurea - ma se non altro chi lo fa riesce a tenere sempre di più il passo: negli ultimi dieci anni l’università ha anche saputo creare le condizioni perché molti di loro concludano il percorso verso la laurea nei tempi previsti. Riuscendo così a ridurre significativamente il numero di studenti fuori corso.
Secondo i dati del Ministero dell'Università e della Ricerca aggiornati all'anno accademico 2023-24 ed elaborati da Skuola.net, in un decennio la quota di questi studenti si è progressivamente ridotta in tutte le tipologie di laurea, passando dai 510.805 iscritti fuori corso nell'anno accademico 2013/14 ai 438.609 nell'anno accademico 2023/24.
Numeri che, tradotti in fatti, significano circa 72 mila studenti ‘recuperati per strada’, in grado di concludere gli studi in regola con il piano formativo.
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Fuoricorso, resta uno su quattro: la parità di genere è quasi raggiunta
Guardando la questione dal punto di vista opposto, quello di chi purtroppo non riesce nella missione, è invece soprattutto un dato che salta all’occhio: le difficoltà negli studi non risparmiano nessuno, indipendentemente dal genere.
L’unica differenza sta nel fatto che, se dieci anni fa le donne rappresentavano il 54% degli studenti fuori corso, oggi questa quota è scesa al 51%, riportando i rapporti di forza verso una maggiore equità.
Prima ancora, però, ci sono i numeri complessivi: a fronte di 1.960.821 iscritti nell’anno accademico 2023/24, circa uno studente su quattro (quei già citati 438.609) risultava fuori corso.
Triennali sempre più puntuali, ma le magistrali tornano a rallentare
L’analisi per tipologia di corso di laurea, poi, permette di evidenziare altri aspetti interessanti. Come il fatto che le lauree triennali sono quelle che hanno beneficiato maggiormente del miglioramento complessivo. Dal 2013/14 a oggi, infatti, il numero di fuoricorso nelle lauree di primo livello è diminuito di oltre il 20%, passando da 338.224 a 269.461, sempre nell’anno accademico 2023/24.
Il livello più basso di triennalisti fuori corso, però, è stato registrato negli anni pandemici, con i numeri più contenuti nel 2020/21 (250.365 fuori corso) e nel 2021/22 (249.568 fuori corso). Una dinamica, questa, probabilmente dovuta al contestuale aumento delle misure di supporto digitale e a una maggiore flessibilità offerta agli studenti durante la crisi sanitaria globale.
Per le lauree magistrali biennali, invece, la situazione si presenta un po’ più altalenante ma anche più stabile. Dopo un periodo di relativa stabilità, con numeri oscillanti tra le 78mila e le 80mila unità in ritardo, negli ultimi due anni si è verificato un aumento significativo degli iscritti fuori corso, che hanno superato la soglia dei 100mila nel 2023/24.
Nei corsi a ciclo unico la strada resta lunga, ma i ritardi si riducono anno dopo anno
Più complessa la situazione dei corsi magistrali a ciclo unico. Che, per la loro stessa durata - che varia dai 5 ai 6 anni - rendono quasi fisiologica una quota di studenti fuori corso. Così, sebbene anche qui il calo del numero di fuori corso sia stato costante negli ultimi dieci anni, esso è stato più lento rispetto ad altri percorsi. Dagli 85.823 studenti del 2013/14, il dato è sceso a 65.250 nel 2023/24, con una media di circa 2mila studenti in ritardo in meno ogni anno.
Inevitabile, infine, il calo dei fuori corso nelle lauree del vecchio ordinamento. Nel 2013/14 - a oltre dieci dall’introduzione del sistema 3+2, si contavano, infatti, ancora 6.258 studenti ritardatari. Cifra che è scesa sotto quota mille solo nel 2020/21, attestandosi a 555 nel 2023/24. Una diminuzione che, però, è dovuta soprattutto alla progressiva chiusura dei corsi del vecchio sistema di laurea.
