
I referendum dell'8 e 9 giugno 2025 toccano due ambiti centrali della vita pubblica: il lavoro e la cittadinanza. I quesiti sono tutti di tipo abrogativo, e quindi mirano a cancellare, in tutto o in parte, alcune norme attualmente in vigore.
Ma quali sono i temi? E quali sono le novità? Come funziona il voto per chi è lontano da casa? Vediamo questo e altro insieme.
Indice
- Quando si vota e come funziona il referendum abrogativo
- Scheda verde: tutele contro i licenziamenti illegittimi
- Scheda arancione: indennità senza limite massimo, nelle piccole imprese
- Scheda grigia: contratti a termine più regolati
- Scheda rosa: responsabilità negli appalti in caso di infortuni
- Scheda gialla: cittadinanza più accessibile
- Voto fuori sede: come funziona
Quando si vota e come funziona il referendum
I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7:00 alle 23:00, e lunedì 9 giugno dalle ore 7:00 alle 15:00.
Chi voterà all’estero potrà farlo tramite posta. Ogni scheda contiene il testo del quesito e un’indicazione chiara: votare “sì” significa scegliere di abrogare la norma, mentre votare “no” vuol dire mantenerla.Affinché i referendum siano validi, deve recarsi alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Questa soglia minima di partecipazione è chiamata quorum, ed è stabilita dall’articolo 75 della Costituzione.
Scheda verde: tutele contro i licenziamenti illegittimi
Il primo quesito riguarda il contratto a tutele crescenti introdotto con il Jobs Act nel 2015. In particolare, si propone di cancellare le norme che hanno limitato il reintegro dei lavoratori licenziati illegittimamente. In caso di vittoria del “sì”, tornerebbe in vigore il principio secondo cui un lavoratore ingiustamente licenziato ha diritto al reintegro nel suo posto di lavoro, come previsto originariamente dallo Statuto dei lavoratori. La norma coinvolge in particolare chi è stato assunto dal 2015 in poi in aziende con oltre quindici dipendenti.
Scheda arancione: indennità senza limite massimo, nelle piccole imprese
Il secondo quesito interviene sulle tutele per i lavoratori delle aziende con meno di quindici dipendenti. Oggi, in caso di licenziamento illegittimo, la legge prevede un tetto massimo all’indennizzo. Il referendum propone di eliminare questo limite, lasciando al giudice la possibilità di determinare liberamente l’importo da riconoscere al lavoratore.
Scheda grigia: contratti a termine più regolati
Il terzo quesito propone di abrogare alcune norme sui contratti a tempo determinato. In particolare, si vuole reintrodurre l’obbligo di indicare una causale, ovvero la motivazione per cui si ricorre a un contratto a termine, anche nei casi in cui il contratto abbia una durata inferiore ai dodici mesi. Attualmente, l’obbligo esiste solo per i contratti più lunghi.
Scheda rosa: responsabilità negli appalti in caso di infortuni
Il quarto quesito riguarda la responsabilità solidale nei casi di infortunio sul lavoro all’interno di appalti. La legge oggi non prevede che il committente debba rispondere insieme ad appaltatore e subappaltatore in caso di incidenti legati ai rischi specifici dell’attività. Se vincesse il “sì”, la responsabilità verrebbe estesa anche al committente, con ricadute soprattutto nei settori come l’edilizia.
Scheda gialla: cittadinanza più accessibile
L’ultimo quesito punta a modificare i requisiti di residenza richiesti per ottenere la cittadinanza italiana. Attualmente, chi è nato in un Paese non appartenente all’Unione europea deve dimostrare almeno dieci anni di residenza legale in Italia. Il referendum propone di tornare al limite precedente, fissato a cinque anni. Gli altri requisiti previsti dalla legge del 1992 resterebbero invariati.
Voto fuori sede: come funziona
Come accaduto già per le elezioni Europee dello scorso anno, anche per questa tornata referendaria sarà possibile votare fuori dal proprio comune di residenza. Potranno farlo gli elettori che si trovano temporaneamente in un altro comune per motivi di studio, lavoro o cura. Questa nuova modalità, introdotta in via sperimentale dal decreto legge 27/2025, consente di votare nel proprio domicilio temporaneo. Per accedere a questa possibilità era necessario presentare domanda entro il 4 maggio.