Imma Ferzola
Autore
tram messaggio provocatori assenza di lavoratori

Sui tram di diverse città italiane sono comparse alcune domande provocatoria: “Non troviamo più tecnici. A Torino solo industriali e giornalisti? A Milano solo modelle e creativi? A Roma solo influencer e attori? A Napoli solo chef e rapper?”.

Una serie di messaggi che sfilano per le vie dei centri urbani e che, da qui a Natale, continueranno a far discutere. Dietro c’è il fondatore di un'importante società di servizi, la Save Group, che ha deciso di trasformare la frustrazione per la difficoltà di trovare lavoratori in una campagna nazionale dal tono diretto e dirompente.

Indice

  1. Chi è l’imprenditore dietro ai cartelloni
  2. La denuncia del mismatch tra domanda e offerta
  3. Le polemiche sulla campagna
  4. Il video dell’azienda sui social

Chi è l’imprenditore dietro ai cartelloni

L'imprenditore è originario di Vibo Valentia e, pur avendo iniziato a lavorare come elettricista all'età 18 anni, oggi guida un’azienda che fattura 10 milioni di euro all'anno, con sede a Milano, e filiali in sette regioni.

Proprio lui racconta come è nata l'idea. Tutto parte da un momento di frustrazione: “Un giorno ero nel mio ufficio di Milano, vicino al Duomo. Ero esasperato di non trovare personale. Chiamo la mia comunicazione per provare a inventarci qualcosa. Da anni vedevo passare i tram vestiti con la pubblicità e ho pensato di mettere gli annunci per le posizioni aperte lì. L'investimento era notevole ma, se riuscivo a trovare anche solo cinque o dieci candidature, ne valeva la pena”.

Un gesto che, aggiunge, voleva essere anche “uno scossone ai giovani” e un modo per avvertire le aziende che “abbiamo un problema enorme.

La denuncia del mismatch tra domanda e offerta

Il cuore della denuncia è proprio questo: mancano figure tecniche. Il responsabile parla, infatti, di “24 posizioni aperte nella sua azienda, su Milano e provincia, e zero candidature”.

La situazione non cambia a Torino, dove risultano aperte 18 posizioni. La difficoltà è strutturale e non riguarda solo la sua azienda.

Le polemiche sulla campagna

La campagna, come prevedibile, non è passata inosservata. Tra gli utenti e sui social non sono mancate le critiche, soprattutto da parte di chi ha visto nei messaggi l’ennesimo riferimento ai “giovani che non vogliono più lavorare”.

Un’accusa che il manager respinge, ricordando che “non siamo certo l’unica azienda che fatica a trovare personale tecnico preparato, pur in presenza di offerte salariali e di carriera allineate al nostro modo responsabile e umano di intendere il lavoro”.

Il video dell’azienda sui social

Proprio sui social, Save Group ha pubblicato un video che mostra i tram attraversare le città con i cartelloni applicati.

Nel post si legge: “Chi cerca trova, si diceva una volta. Pareva facile, ma non è più così. Noi di Sa.Ve lo sappiamo così bene che abbiamo provato a provocare nientemeno che il centro di Milano, dove transitano dei tram che mettono davanti agli occhi di tutti alcune nostre domande”. L’azienda, inoltre, ribadisce che il problema è reale e condiviso: la difficoltà a reperire personale qualificato.

Ma il post si chiude, comunquie, con un auspicio. Ossia quello di costruire un futuro “in cui il fare e il saper fare valgono di più del dire e del mostrarsi”.

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