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Padre e figlia adolescente

Stai sempre al telefonino. Ai miei tempi. I giovani di oggi... Quante volte ti sei sentito giudicato, etichettato o ignorato dagli adulti? Bene oggi è il momento di far sentire la tua voce. 

Siamo andati proprio nella tana degli adulti - dove abbiamo trovato adulti che davvero hanno a cuore i giovani - per ascoltare tutte quelle cose che avresti sempre voluto dire ai più grandi ma non hai mai avuto la possibilità di fare

Con questo spirito nasce “Le parole che non dicono: i giovani scrivono ai genitori”, un progetto della trasmissione radiofonica Formato Famiglia (Rai Radio 1), Skuola.net e Associazione Nazionale Di.Te., che raccoglie voci, testi e immagini dei giovani dai 10 ai 19 anni

L’iniziativa trova spazio proprio all'interno di Formato Famiglia: ogni venerdì alle 11:05 verranno selezionati e letti i contributi più interessanti che arriveranno nel corso del prossimo anno scolastico. E a fine anno, i migliori dei migliori faranno anche parte di un podcast

Locandina programma

Indice

  1. Un canale diretto per chi ha qualcosa da dire
  2. Sogni, paure e domande inevase
  3. Quando i genitori diventano pubblico
  4. Una radio che apre la conversazione

Un canale diretto per chi ha qualcosa da dire

Gli studenti possono inviare audio, video verticali, disegni o testi via WhatsApp al numero 345.4038245. I contributi selezionati saranno letti in trasmissione e confluiranno in un podcast dedicato. 

L’idea alla base? Trasformare la spontaneità dei ragazzi in materiale di discussione pubblica, per dare voce a chi solitamente resta ai margini del dibattito.

Sogni, paure e domande inevase

Le tracce proposte toccano punti universali: che lavoro vorresti fare da grande, cosa ti spaventa davvero, come vivi i rapporti con gli amici e con la scuola, quali modelli hai in testa, che speranze immagini per il futuro

Dalle risposte non si pretendono soluzioni, naturalmente. Ma in qualche modo restituiranno il punto di vista (forse inedito) delle nuove generazioni. E già questo è già di per sé interessante.

Entrando più nello specifico, a guidare il racconto ci saranno i seguenti temi:

  • SOGNI. Cosa vorresti fare da grande? Come vorresti essere?

  • PAURE. Il buio, l’uomo nero, gli errori, il bullismo, il futuro, la guerra?

  • AMICI. Tanti? Pochi? Nessuno?

  • ADULTI. Li capisci? Ti capiscono? Meglio un mondo senza adulti?

  • SCUOLA. La odi? La ami? Che senso ha per te studiare?

  • MITI. Chi vorresti essere? Ti piaci così come sei?

  • SPERANZE. Come le immagini? Come le disegneresti?

Quando i genitori diventano pubblico

A guadagnarci, però, non sono solo i ragazzi. “Le parole che non dicono” è soprattutto un’occasione per gli adulti di ascoltare senza intermediazioni. Per capire se e quanto riescono a farsi percepire. E forse anche per scoprire che i silenzi dei figli, più che indifferenza, spesso nascondono tentativi goffi di comunicare.

Una radio che apre la conversazione

Dentro Formato Famiglia, il programma condotto da Diana Alessandrini, questa iniziativa si inserisce in un lavoro già avviato: leggere i cambiamenti sociali che attraversano la famiglia e proporre spazi di confronto. In questo caso, la prospettiva si ribalta: a guidare la conversazione sono i più giovani, con un linguaggio immediato e senza filtri.

Non perderti allora l’appuntamento. Ricorda: ogni venerdì alle 11:05!

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