
Immaginate di svegliarvi un giorno e di decidere di scomparire per sempre. Non un viaggio all’estero, non un cambio di città. Parliamo di sparire davvero, senza lasciare traccia, cancellando il proprio passato come se non fosse mai esistito. In Giappone c’è chi lo fa ogni anno: sono decine di migliaia le persone che scelgono la strada dello "johatsu", parola che significa proprio “evaporare”. Un termine che rende l’idea: dissolversi nel nulla, come vapore che si disperde nell’aria.
Le ragioni? Possono essere vsrie: vergogna, fallimenti, pressioni sociali insopportabili. In un Paese dove l’onore conta più di tutto, l’unico modo per salvarsi può sembrare quello di scappare via. Ma lo johatsu non è solo fuga: è anche un fenomeno sociale radicato, che parla di solitudine, aspettative e silenzi.
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Evaporare nel nulla
In Giappone, gli “evaporati” sono proprio le persone che decidono di abbandonare la propria identità e iniziare da zero. Chi compie questa scelta non lascia biglietti d’addio. Una sera si chiude la porta alle spalle e da quel momento non esiste più per familiari e amici. La vita riparte altrove, spesso in quartieri marginali come San’ya a Tokyo o Kamagasaki a Osaka. Luoghi in cui nessuno fa domande.
Le agenzie della sparizione
Ad accompagnare chi decide di evaporare ci sono le yonigeya, vere e proprie imprese specializzate nella fuga. Operano di notte, organizzano traslochi in silenzio e trovano nuovi alloggi. Alcune offrono persino servizi più estremi: identità false o interventi di chirurgia estetica. In un Paese con leggi sulla privacy molto severe, diventa poi difficile rintracciare chi si allontana volontariamente.
Un fenomeno in crescita
I dati ufficiali parlano di 80 mila persone scomparse all’anno in Giappone, ma secondo la Missing Persons Search Support Association sarebbero almeno 100 mila. Il fenomeno si è diffuso negli anni ’60, ma ha preso forza negli anni ’90 con la crisi economica. A raccontarlo ci sono anche libri e film, come 'A Man Vanishes' di Imamura Shohei, che già nel 1967 metteva in scena la vita di un uomo svanito nel nulla.
In Italia sarebbe possibile?
E da noi, in Italia, sarebbe pensabile riuscire a sparire nel nulla in modo volontario? Molto difficile, se non impossibile. Le leggi sulla privacy sono meno rigide e “scomparire” del tutto è molto più complicato.
Chi vuole diventare invisibile, semmai, spesso lo fa nel mondo digitale: cancellando account, tagliando i contatti online, sparendo dalle chat. Diverso dal fenomeno giapponese, ma comunque segnale di fragilità e bisogno di fuga.