
Cose Non Cose è molto di più di una semplice pagina satirica
Ciò che rende Cose Non Cose unica nel suo genere è la volontà di sensibilizzare un pubblico molto giovane su tematiche di attualità e sociali con un linguaggio molto vicino ai più giovani.Cose Non Cose è da tempo portavoce di una battaglia per rendere Internet un posto più sicuro, sensibilizzando i più giovani sulla tematica dei rischi legati all’uso delle nuove tecnologie e allo stesso tempo insegnando alle vecchie generazioni che l’uso di Internet non comporta soltanto rischi ma soprattutto numerosi vantaggi alla vita quotidiana. Nell’ultimo periodo, segnato profondamente dalla pandemia da Covid-19, si è voluto inoltre sensibilizzare sulla tematica del distanziamento sociale, invitando il bacino di utenza ormai a rispettare le norme di prevenzione (a partire dal “restiamo a casa” durante il lockdown). Il medium comunicativo dell’immagine satirica destinata a diventare virale, il cosiddetto meme, è uno strumento molto efficace per catturare l’attenzione del lettore portandolo a soffermarsi sul contenuto, in modo da approfondire la tematica trattata. È incredibile come un semplice gattino possa attirare l’attenzione su molteplici tematiche quali ad esempio l’abbandono degli animali o l’ambiente.
Cose Non Cose è dunque una realtà dalle mille sfaccettature, celate dietro l’apparenza di una pagina satirica, che in realtà può vantare un potenziale ben sfruttato nella comunicazione sociale e di attualità. Non a caso è stata selezionata come medium comunicativo da molte aziende, le quali hanno scelto il linguaggio dei meme per pubblicizzare i propri brand e prodotti. Ho incontrato Francesco Brocca, founder del progetto, che ci racconta qualcosa di lui e della pagina.
Intervista a Francesco Brocca, founder della pagina Cose Non Cose
Francesco, com’è nata l’idea?Nel 2015 al secondo anno di università insieme a due miei amici, Enrico e Matteo, decidiamo di buttarci e incominciare a realizzare una strategia pungente e satirica con l'obiettivo di smuovere la coscienza dello spettatore. Nel giro di poco tempo abbiamo raggiunto i 200.000 Followers e dopo aver conosciuto Luca Scoffone e Leonardo D'Onofrio abbiamo deciso di sviluppare il progetto a livello nazionale con tanti giovani volontari a supporto della causa.
Il processo della creazione di una community non si discosta di molto da quello di una azienda, o almeno per l'approccio che abbiamo sempre adottato non notiamo troppe differenze. Infatti, come in un'azienda ci dev'essere una mission, un risultato da perseguire. Una volta individuato sarà il team di persone che combattono insieme a te a fare la differenza. Per molti creare una community sembra cosa da ragazzini, "cosette su internet"….Invece basti pensare che grossi gruppi italiani e internazionali hanno investito milioni di euro con l'intento di raggiungere nuove fette di pubblico proprio sui Social network.
Qual è secondo te un aspetto positivo e uno negativo dei social?
Il bello riguarda l'apparente libertà di potersi esprimere in qualsiasi modo. L'aspetto più delicato riguarda la normativa italiana ed europea che non riesce a stare al passo coi tempi. Troppe falle giuridiche sono ancora presenti in questo ambito a discapito dei cittadini.
Gianluca Daluiso