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20 cose che sicuramente non sai su Holly e Benji articolo

Pensate di sapere tutto sul cartone animato Holly e Benji? Allora mettete alla prova la vostra conoscenza leggendo l’articolo!

Il mitico cartone sul gioco del calcio ha già superato i 30 anni, ma rimane più attuale che mai.
Nato in Giappone ed esportato in tutto il mondo, Holly e Benji è stato un punto di riferimento per tutti i piccoli appassionati di calcio. A diventare famosi sono stati soprattutto i suoi aspetti più assurdi, come i potenti gol di Holly che sfondano la rete (e a volte anche il muro retrostante), il campo curvo e pressoché infinito. Siamo sicuri però che alcune cose ancora vi sfuggono, nonostante sappiate il cartone a memoria!

1. Prende spunto da un fumetto

Come molti degli anime giapponesi, anche Holly e Benji è ispirato a un manga, pubblicato con il titolo “Capitan Tsubasa” da Yoichi Takahashi nel 1981. Il cartone è stato invece realizzato due anni dopo.

2. Come mai un cartone sul calcio in Giappone?

Questa domanda ce la siamo posti tutti, almeno una volta nella vita. La verità è che non esiste una vera risposta, se non che in Giappone Holly e Benji non è in realtà famoso quanto in Europa. Ha preso piede solo dopo, quando la squadra nipponica ha raggiunto livelli un po’ più accettabili. Tanto che nel 2002, per festeggiare i Mondiali di Calcio tenutisi in Giappone e Corea del Sud, c’è stato spazio per un sequel del cartone dal titolo “Road to 2002”, arrivato in Italia con il titolo “Holly e Benji Forever”.

3. Come finisce la prima sfida tra Mark Lenders e Holly?

Lo scontro fra la New Team di Holly e la Muppet di Mark Lenders, attaccante dal leggendario “tiro della tigre”, finisce male per i nostri eroi, complice l’assenza di Benji tra i pali. Le due squadre si affrontano nella prima giornata: a spuntarla sono i Muppet per 6-5. Holly si prenderà la rivincita nella finale del torneo, guidando la New Team al 4-2 dopo un’interminabile partita finita ai supplementari.

4. I protagonisti sono ispirati a protagonisti esistenti

I protagonisti sono ispirati a diversi campioni del passato: la corrispondenza più evidente è fra Johan Cruijff, stella dell’Olanda, e Julian Ross, giovane campione cardiopatico che tutti i fan della serie ricorderanno. Il creatore di Holly e Benji ha confessato di essersi ispirato ai mondiali del ’78 in Argentina.
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5. Quando e come arriva in Italia

Holly e Benji è stato trasmesso in Italia per la prima volta nel 1986 grazie a ReteItalia, che lo trasmise con un titolo diverso dall’attuale. Si impose poi su Italia1 durante gli anni Novanta, arrivando ai giorni nostri. Anche le sigle cantate prima da Paolo Picutti, poi da Cristina D’avena e Marco Destro, infine da Giorgio Vanni, hanno reso il cartone animato indimenticabile.

6. Chi dice la frase “il pallone è tuo amico”?

La frase è stata resa emblematica in un dialogo tra Holly a Alan Crocker in uno degli episodi più famosi della serie. Holly e Benji non è solo un cartone sul calcio, ma anche un inno all’amicizia e alla tenacia.

7. Perché c’è la TV a seguire le partite di ragazzini

Uno dei misteri del cartone riguarda l’enorme impiego di televisioni e giornalisti a seguire le partite di calcio di bambini delle elementari. Non c’è una spiegazione: forse i telecronisti erano preveggenti e sapevano che la quadra di Holly e Benji avrebbe vinto i mondiali contro il Brasile in una partita arbitrata da Collina.

8. Che figura fa l’Italia nei mondiali under 15

La Nazionale italiana delude non poco nel torneo disputato a Parigi. Prima perde con i giapponesi per 2-1, poi viene travolta dall’Argentina per 5-0 vista l’assenza del portiere Dario Belli, il giocatore più rappresentativo della squadra azzurra.
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9. Ma quant’è lungo il campo?

Giocatori che corrono per interi minuti al rallentatore, palle che sfrecciano verso la porta su una superficie infinita e, rigorosamente, curva. Tutti ci siamo domandati almeno una volta perché i creatori di Holly e Benji abbiano scelto di dare al campo una conformazione degna di Escher, ma nessuno ha mai misurato davvero il detto campo. Con un po' di trigonometria, tenendo presente il raggio della Terra (6327km), l'altezza di un osservatore e la linea che va dall'osservatore fino alla linea dell'orizzonte, si ottiene che la distanza a cui un giocatore vede l'orizzonte è di 4,53km. Tenuto conto che la traversa della porta compare quando un giocatore è più o meno sulla tre-quarti del campo, il campo intero risulta lungo circa 17,8km. Possibilissimo.

10. Quanto corrono

Stesso discorso per la corsa. Senza scendere in noiose operazioni aritmetiche, sappiate che Holly&company corrono mediamente a 50,6km/h, cioè 100 metri in 7"11, quasi 3" meno del record del mondo dei 100 metri piani.

11. Big apparsi nel cartone

Tantissimi calciatori realmente esistenti sono inseriti nel cartone: con nomi storpiati incontriamo Rivaldo, pallone d’oro ai tempi del Barcellona, visto in serie A con la maglia del Milan; facciamo la conoscenza di Filippo Inzaghi, ribattezzato Inzars, e David Trezeguet, qui Trezegà. Ci sono inoltre riferimenti a Louis Van Gaal, Roberto Carlos, Luis Figo, Raul e Lilian Thuram.

12. Che fine ha fatto Roberto Sedinho

Esempio e emntore per Holly, di Roberto Sedinho si perdono le tracce. La verità è che, dopo aver affinato la tecnica di Holly, Sedinho è tornato in Brasile per allenare il San Paolo, dove giocherà d’altronde il suo allievo prediletto, e la Nazionale under 19.

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13. Il campo in salita

Il campo è stato disegnato in questo modo per andare incontro alle difficoltà produttive legate all’animazione degli spazi. Venne utilizzato un metodo prospettico basato sull’utilizzo delle curve, che permetteva di non dover disegnare tutti i giocatori contemporaneamente. Oppure il campo è curvo perché è lungo 17 chilometri: scegliete voi.

14. Le statue dei personaggi

Se siete dei fan in viaggio a Tokyo, non dimenticate di passare per Yotsugi, nel quartiere di Katsushika Ku, dov’è nato Takahashi. Potrete cimentarvi nella ricerca delle otte statue dei protagonisti, sparse per le strade.

15. Benji chi?

Basando l’adattamento del titolo dell’anime sui soli primi episodi, il portiere Benjamin Benji Price (Genzo Wakabayashi) venne incluso nel titolo della serie nonostante, in realtà, sparisca di scena molto presto, per tornarvi solo raramente.

16. Il sogno europeo

La notte prima della finale contro la Toho nel Campionato scolastico, Holly è a letto con la febbre alta, e nel delirio riesce a sognare un intero campionato Giappone-Europa. Europa?
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17. Il pubblico femminile

Lo Yaoi è un genere di manga e anime scritto e disegnato da donne, che ispirandosi alle serie più popolari del momento ne metteva i personaggi in situazioni omosessuali anche erotiche. Holly e Benji fu uno degli apripista di questo genere, e ha conservato la presenza del pubblico femminile nello stadio.

18. La sigla

In Spagna la sigla di Holly e Benji è cantata sulla nostra seconda sigla di Lupin III, perché Telecinco – di proprietà di Mediaset – ne deteneva i diritti di sfruttamento. Ecco svelato il mistero.

19. Arbitro in moto

Perché l’arbitro gira per il campo in moto? Non è pericoloso per i giocatori? Qui torna in gioco il campo lungo 17 chilometri.

20. Il Mark Lenders nazionale

Trent'anni dopo, si può ammettere: a nessuno piaceva quel secchione raccomandato di Holly. Preferivamo tutti Mark Lenders (Kojiro Hyuga), più selvaggio, proletario e soprattutto famoso per sfondare le reti (o uccidere animali quasi in via d’estinzione) con i suoi tiri. Ebbene, alla fine l’abbiamo spuntata e siamo riusciti ad averlo: nella serie World Youth viene acquistato dalla Juventus.
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