
Ricaricare un’auto elettrica è davvero semplice come caricare uno smartphone? Non proprio. Ma nemmeno così complicato come si potrebbe pensare.
Per capirlo meglio abbiamo chiesto lumi a Simone Tripepi, CEO di Enel X Way Italy, ospite della nuova puntata di Like a Pro(f)! – il format di Skuola.net che porta gli esperti del mondo reale tra i banchi digitali.
Tripepi, che guida la divisione del Gruppo Enel specializzata nella mobilità elettrica, ci ha raccontato come funziona la ricarica di un veicolo elettrico, sfatando falsi miti e spiegando i diversi scenari d’uso: dalla presa di casa alle colonnine ad alta potenza in strada, passando per abbonamenti, app e QR code. Un altro passo in avanti per rendere la transizione ecologica alla portata di tutti.
@skuolanet Si parla tanto di sostenibilità, di cambiamento climatico e di auto elettriche, ma i dubbi sono ancora molti, tra cui "maaaa... come si ricaricano le auto elettriche?". E io che ne so? Sono solo il social media manager! Però per cercare di fare un po di chiarezza, abbiamo chiesto a una persona che di mobilità elettrica (e di colonnine) ne sa assai più di noi: Simone Tripepi, CEO di Enel X Way! Grazie a Simone finalmente anche noi abbiamo capito come ricaricare, usare e effettuare i pagamenti sulle colonnine di ricarica #mobilitaelettrica #autoelettriche #enelxway #elettricita
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Indice
Una presa di casa può bastare (ma non sempre)
La ricarica più semplice – e spesso sconosciuta ai neofiti – è anche la più casalinga: “Si ricarica in una presa di casa normale con una Schuko che normalmente viene fornita all'acquisto dell'auto oppure si può comprare online”, spiega Tripepi. Una soluzione facile e a portata di mano, perfetta per auto di piccole dimensioni o per chi percorre pochi chilometri al giorno.
Ma c’è un limite, ed è la velocità. “Va bene per un’auto compatta, ma meno per una Tesla, che richiede ben più di una notte per ricaricarsi”, chiarisce il CEO. In questi casi, la soluzione è un caricatore domestico più avanzato, in grado di completare una ricarica notturna anche per veicoli ad alta autonomia.
Le colonnine pubbliche? Sempre più veloci (e smart)
Quando ci si muove fuori casa, entra in gioco la ricarica su strada. Anche qui le opzioni non mancano: “Avviene attraverso tecnologie con potenze diverse, quindi con velocità di ricarica diverse”, spiega Tripepi. E non solo: le colonnine più moderne hanno già il cavo integrato, soprattutto quelle ultrarapide. “Altre volte invece bisogna usare il cavo fornito insieme all’auto”.
Sul fronte dei pagamenti, le cose si stanno semplificando. Le colonnine di nuova generazione devono, per legge, accettare il pagamento tramite POS, rendendo la ricarica accessibile anche senza app o abbonamenti. Ma non mancano alternative: “Per quelle un po’ più vecchie si usano contratti pay per use o abbonamenti, forniti dai Mobility Service Provider”, precisa Tripepi.
Ricarica intelligente: quando il viaggio inizia dallo smartphone
Senza dimenticare che Enel X Way non gestisce solo le infrastrutture: è anche un Mobility Service Provider, cioè un operatore che offre servizi digitali integrati per la ricarica. Tripepi lo spiega con esempi concreti: “Forniamo abbonamenti, card, app che ti consentono anche di fare la pianificazione del viaggio”.
Un’auto elettrica, insomma, non si ricarica più soltanto attaccando un cavo, ma sempre di più si inserisce in un ecosistema intelligente fatto di codici QR, mappe, app e strumenti digitali. Il tutto per rendere l’esperienza il più possibile fluida, comoda e intuitiva. Perché la mobilità elettrica – per essere davvero di massa – deve diventare un’abitudine semplice, non un rompicapo da tecnici. E la direzione è quella giusta.
La serie a tema sul mondo della mobilità elettrica
Per questo e molti altri contenuti su un tema tanto attualissimo, quale è quello legato alla mobilità elettrica, rimani sintonizzato sui canali di Skuola.net! Insieme a Simone Tripeti, passeremo in rassegna gli aspetti principali che riguardano questo argomento, in modo tale da offrirti spunti e suggerimenti per comprenderne le dinamiche in modo consapevole.
In attesa del prossimo episodio, dai un'occhiata agli episodi precedenti: